Ballottaggi, la vittoria del centrosinistra apre una resa dei conti nel centrodestra

Redazione
27/06/2022

Il centrosinistra si aggiudica le principali città capoluogo. Tommasi fa il colpo a Verona battendo Sboarina, candidato di Meloni. Il centrodestra perde anche a Monza, fortino di B, Alessandria e Piacenza. Nella coalizione parte la resa dei conti.

Ballottaggi, la vittoria del centrosinistra apre una resa dei conti nel centrodestra

Non solo Verona, ma anche Piacenza, Parma, Catanzaro, Alessandria, Monza. Il ballottaggi delle Amministrative consegnano una importante vittoria al centrosinistra che si aggiudica le principali città capoluogo. Un cappotto vero e proprio, azzarda qualche esponente dem. «Il commento è che alla fine paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto», ha commentato il segretario Pd Enrico Letta, «in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro».

A Verona dopo la sconfitta di Sboarina parte il processo a Meloni

Il risultato più eclatante – e atteso – è quello di Verona dove Damiano Tommasi ha battuto il sindaco uscente Federico Sboarina, candidato di Fdi e Lega, mentre al primo turno Forza Italia appoggiava l’ex Flavio Tosi, entrato a pochi giorni dal voto negli Azzurri. L’ex calciatore ha conquistato il 53,34 dei consensi, Sboarina si è fermato al 46,6. Il centrosinistra non conquistava la maggioranza in città da 15 anni. Un risultato che potrebbe cambiare gli equilibri della coalizione dove la grande sconfitta, dopo Sboarina che ha rifiutato nonostante la linea di partito l’apparentamento con Tosi, è Giorgia Meloni.  «Le divisioni hanno penalizzato il centrodestra e aumentato l’astensione, serva a tutti di lezione: quando litiga e si divide, il centrodestra perde», ha sottolineato il responsabile Enti locali della Lega Stefano Locatelli. Mentre Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia ha puntato il dito contro l’astensione. «Hanno votato in pochissimi, i sindaci sono eletti con il 20 per cento dei voti degli aventi diritto», ha fatto notare. Per poi aggiungere: «Su Verona è stato uno sbaglio di Sboarina e Tosi non sapersi accordare nel ballottaggio con apparentamento o appoggio ufficiale, ma il vero errore è stato fatto al primo turno quando solo FdI e Lega hanno appoggiato il sindaco uscente. Mentre FI ha voluto rompere per appoggiare Tosi. Che non è arrivato neanche al ballottaggio».

Chi è Damiano Tommasi? Il candidato a sindaco a Verona è un ex calciatore di Serie A di 48 anni, ecco le sue idee e da chi è sostenuto.
Damiano Tommasi (Instagram)

Aria di resa dei conti in via Bellerio mentre a Monza il Cav fa flop

Se Meloni è sul banco degli imputati, Matteo Salvini non può certo brindare. La Lega ha vinto a Sesto San Giovanni ma non decolla al Nord. Un altro flop dopo quello del referendum sulla Giustizia. Ora il Capitano dovrà con buona probabilità affrontare una resa dei conti interna. L’ipotesi è addirittura quella di archiviare il progetto nazionale del Carroccio. Nessun brindisi nemmeno per Silvio Berlusconi. Dopo aver portato il Monza in serie A ed essersi speso in campagna elettorale, in città ha vinto il candidato di centrosinistra. Paolo Pilotto ha infatti sconfitto l’uscente Dario Allevi recuperando in due settimane sette punti percentuali.

A Catanzaro vittoria a sorpresa di Fiorita, a Parma di Guerra in continuità con Pizzarotti

Contro ogni pronostico vince a Catanzaro Nicola Fiorita. Il candidato del Pd, del Movimento 5 stelle e di alcune liste civiche ha vinto con una percentuale del 58,24 per cento superando con ampio margine il suo competitor, Valerio Donato (41,41). Il Pd e il centrosinistra riconquistano anche Piacenza: la consigliera regionale Katia Tarasconi ha vinto il ballottaggio contro la sindaca uscente, Patrizia Barbieri, del centrodestra. Tarasconi era già in vantaggio di due punti dopo il primo turno. Lo stesso a Parma dove si afferma Michele Guerra (65 per cento) che batte Pietro Vignali, sostenuto dal centrodestra. Guerra è in continuità col suo predecessore Federico Pizzarotti, di cui era assessore alla Cultura. Nella coalizione di Guerra c’è anche il Pd: il principale partito di centrosinistra torna a far parte della maggioranza che governa Parma dopo 24 anni di opposizione.

Ballottaggi, la vittoria del centrosinistra apre una resa dei conti nel centrodestra
Michele Guerra neo sindaco di Parma (da Fb).

Il campo largo si prende Alessandria

Dopo cinque anni di centrodestra, anche Alessandria cambia colore. Gianfranco Cuttica è infatti stato battuto da Giorgio Abonante, esponente del Pd che al primo turno si è presentato con il sostegno anche del Movimento 5 stelle, raccogliendo il 42,04 per cento delle preferenze. Al secondo turno ha conquistato oltre il 54 per cento pescando probabilmente i consensi di una parte di Giovanni Barosini, candidato di Calenda, che il 12 giugno aveva ottenuto il 14,6 per cento. Patrizia Manassero è invece la prima sindaca nella storia di Cuneo. Al ballottaggio ha vinto il confronto con lo sfidante Franco Civallero che per la prima volta in 20 anni aveva portato il centrodestra al secondo turno.

Il centrodestra unito vince a Lucca

Il centrodestra unito vince a Lucca con Mario Pardini che ha battuto Francesco Raspini, assessore comunale uscente, in vantaggio al primo turno e a Gorizia dove viene riconfermato Rodolfo Ziberna. Non è dunque riuscita la rimonta all’ex senatrice Pd, Laura Fasiolo, che poteva contare sull’appoggio del centrosinistra e del Movimento 5 stelle. A Como è eletto Alessandro Rapinese. Il candidato civico, al terzo tentativo in 15 anni e per la prima volta al ballottaggio, ha sconfitto in rimonta la candidata del centrosinistra Barbara Minghetti.

Giorgia Meloni è intervenuta sulla corsa alla presidenza della Repubblica: «Se Berlusconi dovesse candidarsi, lo voterei»
Letizia Moratti (Getty)

Il centrodestra e il rebus delle Regionali

Passata la burrasca dei ballottaggi ora il centrodestra dovrà trovare la quadra per le prossime Regionali. In Sicilia il candidato di Meloni, il governatore uscente Nello Musumeci ha ormai rinunciato alla corsa sotto le pressioni degli alleati. Poi ci sono il Lazio e – soprattutto – la Lombardia. Anche qui la ricandidatura di Attilio Fontana traballa dopo l’entrata in campo di Letizia Moratti.

Astensione record

Infine l’altro vero vincitore dei ballottaggi è stato l’astensionismo. L’affluenza per il voto al secondo turno è stata del 42,16 per cento, in calo rispetto al 54,11 del 12 giugno.