Vicenza unica consolazione per il centrosinistra, effetto Schlein non pervenuto
Ballottaggi amarissimi per il centrosinistra che perde tra l'altro Ancona e Brindisi. Vittoria, per appena 500 voti, solo nella città veneta con Giacomo Possamai. Lo stesso che non ha voluto Schlein e altri big Pd in campagna elettorale. Effetto Elly non percepito.
Poteva andare peggio, poteva perdere anche a Vicenza. Il centrosinistra archivia le Amministrative 2023 con una sola bandierina piazzata ai ballottaggi, grazie alla vittoria di misura (50,5 per cento contro 49,5 per cento: 500 voti appena) di Giacomo Possamai, smentendo che il mood secondo cui al secondo turno il centrodestra è sfavorito. Il secondo tempo della partita ha confermato la vittoria dell’alleanza guidata da Fratelli d’Italia: nessun ribaltamento di risultato, come paventato.
Pisa, Massa e Siena restano al centrodestra, Brindisi presa al centrosinistra
Gli scrutini hanno infatti sancito la vittoria a Pisa di Carlo Martinelli (che ha sventato l’incubo della rimonta dopo la beffa dei pochi voti mancanti all’elezione al primo turno), e di Massa, con Francesco Persiani che ha conquistato un’agevole vittoria con più del 54 per cento. Il centrodestra ha trionfato (oltre il 52 per cento) con Nicoletta Fabio nell’ex feudo rosso di Siena, che era comunque già governata dalla destra, e strappato Brindisi agli avversari con Pino Marchionna che ha staccato di otto punti esatti Roberto Fusco, appoggiato anche dal Movimento 5 stelle.

Cade anche il fortino di Ancona
Al netto dei numeri, il bilancio finale del voto consegna una certezza: non c’è stato alcun effetto Schlein. Anzi, la luna di miele tra gli elettori e il governo Meloni pare destinata a durare ancora. L’elenco di successi per il centrodestra continua, dalla Sicilia alle Marche. Catania è stata presa al primo turno con percentuali bulgare. Un fatto politico importante, visto che la presidente del Consiglio ha messo la faccia insieme agli alleati proprio nella città etnea. Non che la sfida fosse considerata in bilico, ma Enrico Trantino potrebbe aver addirittura triplicato le percentuali dell’avversario di centrosinistra, Maurizio Caserta. Ancona, dove è stato eletto Daniele Silvetti, è stata poi difesa con un margine di quasi quattro punti, confermando che ormai le Marche di rosso hanno solo il ricordo. Anche in Toscana l’amministrazione di destra non è più un tabù, come testimoniano i risultati di Pisa, Massa e Siena. La destra, in sintesi, esce quasi illesa dal ballottaggio: perde laddove l’avversario è comunque di centrodestra, come nel caso di Terni, che ha eletto sindaco Stefano Bandecchi, il vulcanico patron di UniCusano e leader di Alternativa popolare, quel che resta del partito di Angelino Alfano.

Possamai, il lettiano che vince tenendo Schlein e i big lontani
Vicenza è insomma l’unica consolazione per i dem. Il vero sospiro di sollievo nel Pd non arriva tanto per la vittoria di Possamai, ma perché la tornata elettorale è finalmente chiusa. Dalle parti di Largo del Nazareno non si faceva tanto mistero del fastidio che aleggiava intorno a queste elezioni: erano viste come un passaggio necessario, che Elly Schlein ha dovuto raccogliere. E subire. Quindi nell’inner circle della segretaria l’intento è di ridimensionare il voto al carattere locale, ricordando che il nuovo corso è partito solo tre mesi fa. Resta agli atti la cavalcata di Giacomo Possamai, che ha coronato il suo sogno diventando sindaco in un ballottaggio serrato. Ma l’unica buona notizia per Schlein è che si tratta di un esponente del Pd. Per il resto lui, alleato con quel che resta del Terzo polo, ha voluto tenere ben lontana la segretaria dalla campagna elettorale. Peraltro alle primarie era nel comitato promotore della candidatura di Stefano Bonaccini. Una constatazione che ridarà vigore all’ala riformista del partito. Il neo sindaco vicentino ha voluto puntare tutto sul profilo giovane (ha 33 anni) e lontano dalle dinamiche politiche nazionali, quasi fosse un civico. A lui interessava conquistare la sua Vicenza. Enrico Letta, che in lui vede un grande talento politico, gli aveva offerto una candidatura alle ultime Politiche. Possamai ha rifiutato: aveva in testa l’idea di diventare sindaco di Vicenza. Missione centrata grazie alla strategia orchestrata da Giovanni Diamanti, tra i soci fondatori di YouTrend, già spin doctor della campagna elettorale vincente di Damiano Tommasi a Verona. Diamanti, che ha un rapporto di amicizia con Possamai, ha seguito il candidato passo dopo passo, quartiere dopo quartiere in cui ha cercato i voti degli elettori. Alla fine ha centrato l’obiettivo di sconfiggere il sindaco uscente, Francesco Rucco.