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Gli orchi della movida

Ragazze aggredite e stuprate nei locali dopo essere state drogate con la GHB. Accade a Bruxelles dove è nato il movimento #BalanceTonBar. Una sorta di MeToo che dà voce alle vittime. Mentre un collettivo chiede alle istituzioni e ai gestori risposte concrete.

8 Novembre 2021 16:53 Redazione
il movimento contro le violenze sessuali in Belgio Balance ton bar

“Balance ton bar“, scuoti il bar. È una pagina Instagram creata a metà ottobre in Belgio che raccoglie testimonianze di intossicazioni da GHB, la cosiddetta droga dello stupro, di aggressioni e di violenze sessuali subite da donne e ragazze nei locali e nelle discoteche di Bruxelles. Non casi isolati, tutt’altro. Un movimento che, simile al MeToo, ha dato via a un’onda che è arrivata anche in alcune città francesi: da Montpellier a Parigi fino a Lione. Sempre più vittime scelgono di parlare, citando i locali. Ricostruiscono quel poco che ricordano e si danno coraggio l’una con l’altra.

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Le storie purtroppo si somigliano più o meno tutte. «Tre anni fa al Rock Classic di Bruxelles», si legge in uno degli ultimi post pubblicati sulla pagina. «Una bella sera, non avevo bevuto molto. Ho parlato con alcune persone poi il black out. Il mio amico mi ha raccontato tutto: sono uscita dalla toilette e sono andata verso di lui dicendogli che ero stata stuprata. Ero afasica. Lui ha subito chiamato la polizia». Poi le indagini, l‘umiliazione, la paura. Senza che la polizia comunicasse alla vittima nemmeno i risultati degli esami tossicologici.

I collettivi puntano il dito contro i locali notturni

L’impunità del mondo della movida notturna deve cessare. È ciò che chiedono i collettivi femministi che si battono affinché la politica locale e federale si occupi del caso. «I gestori dei locali citati nei post spesso mettono le mani avanti dicendo che non è colpa loro, che hanno tantissimi clienti», ha spiegato a FranceInfo la 23enne Maité Meeus, ideatrice dell’hashtag e cofondatrice del movimento. «Il punto però è un altro e cioè: fate qualcosa per proteggere le vostre clienti?». «Bisogna mettersi nei panni di una vittima», aveva spiegato Meeus il 26 ottobre a Rtbf info. «Molte denunce non hanno successo, soprattutto per mancanza di prove. Chi è stata drogata con GHB ha difficoltà a dimostrarlo: restano tracce della sostanza nel sangue e nelle urine per solo 12 ore. Se sei stata drogata alle 11 di sera alle 11 del mattino successivo la droga è già scomparsa. Quando la vittima si sveglia e va all’ospedale spesso è troppo tardi».

Tolleranza zero e verso il boicottaggio dei bar di Bruxelles il 12 novembre

«Non siamo davanti a fatti isolati ma a violenze sessuali sistematiche», denuncia l’Union féministe inclusive et autogérée (UFIA), un collettivo creato ad hoc che raggruppa una quindicina di associazioni di Bruxelles. Tutto è partito da due ragazze che sono sono state drogate e stuprate da un dipendente di un bar nel quartiere dell’Ixelles. Ma non era che la punta dell’iceberg. L’8 novembre in una lettera ai 19 municipi della Capitale belga, la UFIA ha chiesto misure concrete e l’avvio di un dibattito che coinvolga collettivi e associazioni competenti. Non solo: viene chiesta tolleranza zero nei confronti dei locali in cui si consumano le violenze e lanciato il boicottaggio di bar e dei club. «Non ci fermeremo finché non saranno messe in atto azioni concrete. Dopo una manifestazione a cui hanno partecipato 1300 persone, invitiamo a boicottare bar e club il 12 novembre», dicono le organizzatrici. Alcuni amministratori si sono impegnati a riunire i gestori per mettere in piedi un piano d’azione. Una delle discoteche citate nei post ha già assicurato che farà formazione specifica al proprio personale e avrà una squadra dedicata a evitare questo tipo di aggressioni.

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