Le Atlantidi del mondo

Fabrizio Grasso
31/01/2022

Baia e Curon in Italia, ma anche Heracleion in Egitto e Port Royal, che ha ispirato Pirati dei Caraibi, in Jamaica. Ecco dieci città sommerse sparse per il pianeta.

Le Atlantidi del mondo

Se di Atlantide, raccontata per la prima volta da Platone nel Timeo, nessuno può dire se sia esistita con certezza. Diverso è il discorso per molte altre città sommerse, i cui resti sono visibili ancora oggi. Il mare, infatti, custodisce rovine uniche, memorie di civiltà scomparse secoli, se non millenni, fa. Dall’italiana Baia ad Heracleion in Egitto, passando per Port Royal in Giamaica, ecco dove si trovano.

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Da Baia a Heracleion, le città sommerse più belle del mondo

1. Baia, il luogo di villeggiatura degli imperatori di Roma

Vi dimorarono Cesare e Nerone, mentre Adriano vi esalò il suo ultimo respiro. Nel Golfo di Napoli, sotto il mar Tirreno, si trovano le rovine di Baia, antico centro dell’Impero Romano, famoso per le sue terme e il clima piacevole. Costruita sui Campi Flegrei, è stata vittima del bradisismo, fenomeno vulcanico che consiste in un costante abbassamento e innalzamento del suolo. Il mare custodisce tesori eccezionali, tra cui statue, mosaici e rovine di antichi templi. Essendo un’area marina protetta, possono accedervi soltanto subacquei autorizzati in compagnia di una guida.

Baia e Curon in Italia, ma anche Heracleion in Egitto e Port Royal in Jamaica. Ecco le 10 città sommerse più belle del mondo
I mosaici della città di Baia nelle acque del Golfo di Napoli (Twitter)

2. Curon, il paesino sommerso per aumentare la produzione di energia elettrica

È uno dei luoghi più affascinanti d’Italia, tanto che Netflix vi ha persino ambientato una serie tv. Curon, paesino in provincia di Bolzano, è celebre per il vecchio campanile che fa capolino oltre la superficie dell’acqua di un lago. Oggi meta turistica, era fino a metà del Novecento parte di un centro in cui abitavano 150 famiglie. Lo Stato decise nel 1950 di unire i laghi naturali di Curon e Resia in un grande bacino che aiutasse la produzione di energia elettrica per il Nord Italia. Campi, strade e abitazioni finirono sott’acqua e la popolazione fu costretta ad abbandonare la propria casa. Oggi rimane solo il campanile e, secondo una leggenda locale, durante la notte è possibile sentire il suono delle campane che ne piangono la sorte.

3. Derwent, il villaggio sacrificato per le grandi città

La stessa sorte di Curon toccò a Derwent, villaggio britannico del Derbyshire. Come ricorda la Bbc, l’area fu deliberatamente sommersa per creare il bacino idrico Ladybower, necessario per rifornire di energia elettrica le città di Derby, Leicester, Nottingham e Sheffield. I lavori iniziarono nel 1935 e alla fine della Seconda guerra mondiale di Derwent non rimaneva più alcuna traccia. Oggi però, durante le estati più calde, il livello dell’acqua scende sensibilmente, rivelando le rovine della città, tanto che i visitatori possono aggirarsi liberalmente fra le macerie e gli edifici ancora visibili.

Baia e Curon in Italia, ma anche Shi Cheng in Cina e Port Royal. Ecco le 10 città sommerse più belle del pianeta
I resti del paesino di Derwent, nel Derbushire (Instagram)

4. Port Royal, la città sommersa dei pirati del Seicento

I fan di Pirati dei Caraibi probabilmente ricorderanno Port Royal, la cittadina sul mare in cui Jack Sparrow (Johnny Depp) giunge all’inizio del primo film. Il centro non è di fantasia, ma è realmente esistito tanto che le sue rovine sono ancora visitabili in Giamaica. Relitti di navi giacciono sul fondo del mare, memorie di una triste tragedia naturale. Come ricorda la Bbc, il 7 giugno 1692 Port Royal fu colpitA da un potente terremoto, seguito da uno tsunami senza precedenti. Due terzi della città finirono sott’acqua e, secondo i resoconti, circa 2000 persone persero la vita.

5. Heracleion, l’emporio che accolse Elena e Paride

Heracleion, o Thonis secondo il suo nome egizio, è una delle città sommerse più affascinanti del pianeta. Alla foce del fiume Nilo, nella baia di Abukir, si trovano infatti le rovine di uno dei centri portuali più importanti dell’antichità. La città deve il suo nome al mitologico Eracle che, secondo la leggenda, la visitò durante uno dei suoi viaggi. Inoltre, il mito racconta che qui Paride ed Elena rimasero bloccati durante la loro fuga da Menelao, prima della guerra di Troia. Testimonianza del prospero emporion sono gli oltre 60 relitti navali e le 700 ancore che gli archeologi hanno rinvenuto sul fondale della baia. Qui inoltre è stata trovata la stele di Sais, uno dei documenti più preziosi dell’antico Egitto che ne rivela il sistema fiscale.

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Il volto di una statua dell’antica città di Heracleion, alla foce del Nilo (Twitter)

6. Villa Epecuén, la città lacustre vittima di una tempesta

Sorte simile per Villa Epecuén, cittadina Argentina scoperta solo nel 2009. Sorse nel 1920 nei pressi dell’omonimo lago, che la tradizione locale diceva avesse proprietà curative per tutti coloro che vi facessero il bagno. Agli inizi degli Anni 80, improvvise e ingenti precipitazioni fecero sì che il livello dell’acqua salisse a dismisura, senza che gli abitanti della città potessero far nulla. Una tempesta del 1985 fece esondare il lago che sommerse la città sotto 10 metri di acqua e fango. Oggi, lo stesso lago si sta man mano ritirando, svelando i segreti dell’antica Epecuén.

7. Pavlopetri, le rovine minoiche a soli 3 metri di profondità

In Grecia, a largo della Laconia, è possibile imbattersi in Pavlopetri, una delle città sommerse più antiche del mondo. Secondo gli esperti risalirebbe addirittura all’epoca minoica, tanto che alcuni ipotizzano abbia oltre 5000 anni. A scoprirne le rovine è stato, nel 1967, Nicholas Flemming che ne mappò la zona assieme a un team di archeologi del Regno Unito. Secondo le teorie più accreditate, Pavlopetri rimase vittima di una serie di potenti terremoti che la fecero sprofondare sotto il mare Egeo. Gli archeologi durante gli studi hanno scoperto 15 edifici, alcuni dei quali utili per il commercio tessile. La città, data la sua modesta profondità (circa 3-4 metri) è accessibile per le visite pubbliche, causa purtroppo di continui furti e danni.

Baia e Curon in Italia, ma anche Heracleion in Egitto e Port Royal in Jamaica. Ecco le 10 città sommerse più belle del mondo
Un sub nuota fra le rovine di Pavlopetri, a largo della Grecia (Twitter)

8. Yonaguni, l’Atlantide del Giappone di 10 mila anni

Nel 1987, un sub locale che esplorava le acque al largo delle isole Ryukyu, in Giappone, si rese protagonista di una delle scoperte più sensazionali dell’epoca moderna. Venticinque metri sotto la superficie, individuò infatti una serie di gradoni perfettamente scolpiti. Si trattava, come decretato dagli archeologi che giunsero sul posto, del monumento Yonaguni, un enorme colosso di 50×20 metri che faceva parte di una città scomparsa. Soprannominato “Atlantide del Giappone” si ritiene abbia circa 10 mila anni e sia la testimonianza di una civiltà molto più antica. Come riporta la Bbc, alcuni esperti pensano sia tutto ciò che resta della civiltà perduta Jomon. Altri invece ritengono possa trattarsi di formazioni naturali, simili al Giant’s Causeway irlandese.

9. Shi Cheng, la città del leone riscoperta nel 2002

In Cina, nella provincia di Zhejiang e vicino al fiume Xin’an, si trovano le rovine di Shi Cheng, nota anche come Lion City per la sua vicinanza alla montagna dei Cinque Leoni. L’Atlantide d’Oriente si trova oggi sotto la superficie del lago Qiandao ed è stata riscoperta solo nel 2002 durante un’escursione subacquea. Eppure si trova sott’acqua solo dal 1959, quando il governo decise di realizzare un lago artificiale a scopo idroelettrico. Grande quanto 62 campi da calcio, fu edificata dalla dinastia Han fra il 25 e il 200 d.C. e ospitò nel corso della sua storia 300 mila persone. Oggi è visitabile grazie ad apposite immersioni che portano i turisti fra templi antichi, abitazioni e strade perfettamente conservate.

Baia e Curon in Italia, ma anche Heracleion in Egitto e Port Royal in Jamaica. Ecco le 10 città sommerse più belle del mondo
Un tempio della città di Shi Cheng, sotto il lago Qiandao (Twitter)

10. Atlit Yam, la struttura megalitica che ricorda Stonehenge

Il Mar Mediterraneo ha custodito fino a noi le rovine di Atlit Yam, villaggio del neolitico di circa 8000 anni fa. A scoprirlo è stato, secondo New Scientist, l’archeologo marino Ehud Galili nel 1984 durante un’escursione subacquea per esaminare la sabbia del fondale a largo di Israele. Fra 8 e 12 metri di profondità, gli scavi hanno riportato alla luce case rettangolari con focolari e persino i resti di antichi pozzi di pietra costruiti a secco. Il ritrovamento più importante è però rappresentato da una struttura megalitica simile a Stonehenge realizzata con sette blocchi di pietra da 600 chilogrammi l’uno. L’ipotesi più accreditata ritiene che a distruggere la città sia stato uno tsunami attorno al 6300 a.C.