Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità
Wargame

Babushka Z, la verità su Anna Ivanovna, la nonna diventata simbolo della propaganda russa

Diventata suo malgrado star della propaganda russa, le sono state dedicate statue e canzoni. Ora Anna, contadina ucraina di 69 anni, racconta la sua versione.

15 Giugno 2022 15:5215 Giugno 2022 16:18 Camilla Curcio
La vera storia di Anna Ivanovna, la Babushka Z della propaganda russa

«Non penso debbano glorificarmi. Sono solo una contadina. E non riesco proprio a capire perché sia diventata una celebrità». Quando i giornalisti della BBC hanno rintracciato Anna Ivanovna, l’anziana ucraina che, finora, il mondo ha conosciuto come Babushka Z, la 69enne era completamente all’oscuro del successo conquistato come volto della propaganda del Cremlino. Nessuno, infatti, le aveva mai mostrato il video virale che l’ha consacrata alla fama: pochi frame che la ritraggono mentre, sventolando una bandiera sovietica, si preparava ad accogliere due soldati ucraini, scambiati per russi, arrivati per offrirle cibo e assistenza. Un incontro finito decisamente male: dopo averle strappato il vessillo, i militari lo hanno calpestato, spingendola a restituire le scorte alimentari e ad andare via, offesa. «I miei genitori sono morti per quel pezzo di stoffa nella Seconda Guerra mondiale», tuona, indignata, nel filmato.

Perché la propaganda russa ha trasformato Babushka Z in un simbolo

Per Mosca, quella clip è diventata una risorsa da non lasciarsi scappare. La donna, raro esempio di cittadina ucraina che piangeva la fine dell’Unione Sovietica e considerava i russi liberatori, è diventata una gallina dalle uova d’oro. La macchina della propaganda si è messa immediatamente a lavoro e, nel giro di pochi giorni, la sua immagine, un richiamo allo stereotipo della contadina dell’epoca dei Soviet, con foulard, stivali in feltro e gonna spessa, ha fatto il giro del Paese, da Mosca alla Siberia, fino all’isola di Sakhalin, immortalata in murales, cartoline, sculture e adesivi. Le sono state dedicate canzoni e poesie e, in suo onore, gli ufficiali russi hanno addirittura inaugurato una statua a Mariupol, tra le città più colpite dai bombardamenti. Un’operazione di idolatria portata avanti senza conoscerne la storia, completamente diversa da quella che hanno cercato di vendere al mondo.

Ukrainian Soldiers harass older Russian grandma, disrespect her Soviet Flag that her parents fought for in WW2 to defeat the Nazi threat. #NaziUkraine #Soviet #babushkaz pic.twitter.com/8KaIBhvfzk

— ਕਾਮਰੇਡ ਮਾਰਕੁਸ (ਸਿੰਘ) (@comrade_marcus) April 11, 2022

La verità di Anna Ivanovna

Al contrario di quello che è stato fatto credere, infatti, la 69enne non supporta la guerra. «Come potrei sostenere qualcosa che sta uccidendo la mia gente?», ha ribadito, «i miei nipoti e i miei bis-nipoti sono stati costretti a partire per la Polonia. Viviamo in un clima di paura e terrore costanti». A questo punto, però, è lecito chiedersi perché abbia salutato i soldati con quella bandiera. Si è trattato, ha ribadito, di un malinteso: ha scambiato i due militari ucraini per russi. «Ero semplicemente felice del fatto che non fossero arrivati lì da noi per attaccarci», ha detto. E, in quella bandiera, dal suo punto di vista, non c’era nessun riferimento politico. «Non simboleggia l’URSS e neppure la Russia», ha dichiarato, «è il drappo dell’amore, della felicità in tutte le famiglie, in tutte le città, in tutte le repubbliche. Non vuole essere un richiamo agli spargimenti di sangue. E chi dice il contrario, sbaglia». 

La vera storia di Anna Ivanovna, la Babushka Z della propaganda russa
Una delle immagini usate dalla propaganda russa (Twitter)

La casa di Anna distrutta dai bombardamenti russi

Pur essendo diventata una star a Mosca, il villaggio di Velyka Danylivka, dove vive col marito e una famiglia di cani, gatti e conigli a pochi chilometri da Kharkiv, non è stato risparmiato dalle truppe di Putin, che lo hanno bombardato diverse volte. Molte case sono state ridotte in cenere e anche la sua ha riportato parecchi danni, tra tetto danneggiato e finestre in frantumi.«Se potessi parlare col presidente, gli direi che stanno compiendo un grosso errore», ha aggiunto, «cosa abbiamo fatto per meritarci questo? Stiamo soffrendo da mesi e a loro non interessa nulla di noi. Pensano solo a conquistare le nostre terre».

La vera storia di Anna Ivanovna, la Babushka Z della propaganda russa
La statua di Mariupol (Twitter)

Opinione condivisa anche Dmytro Galko, che lavora al Centro di comunicazione strategica del ministero della Cultura ucraino: «Non danno alcun peso alla verità o alle persone in carne e ossa. Non li intriga capire chi sia Anna o quale sia il suo destino. Se potessero, la rapirebbero, la mummificherebbero e la metterebbero in un mausoleo». Ed è proprio quest’onda di fanatismo che non fa fare sonni tranquilli alla 69enne, terrorizzata dall’idea di rischiare la vita. In Ucraina, adesso, molti la vedono come filorussa e la attaccano costantemente sui social. E nella quotidianità le cose non vanno meglio: i vicini di casa hanno iniziato a evitarla e a isolarla. «Non sono affatto felice d’essere diventata famosa», ha concluso, «perché qui tutti ormai mi considerano una traditrice».

Tag:Crisi ucraina
Guardia di Finanza, la battaglia per la successione a Zafarana
  • Italia
Giallo Zafarana
Il comandante della Finanza è in scadenza. Nonostante si vociferi di un suo rinnovo, la partita per la successione è aperta. Carrarini, Cuneo, Carbone sono i favoriti. Dietro le quinte si muovono in molti, compresi i grandi vecchi De Gennaro e Pollari. E il governo consulta Savona e Tremonti. Le trame.
Andrea Muratore
Italia-Francia, 700 missili Aster-30 per l’Ucraina. Medvedev su Crosetto: «Uno sciocco raro». La risposta: «Difendo nazione aggredita».
  • Attualità
Italia-Francia, l’indiscrezione: 700 missili per l’Ucraina
Lo scrive il giornale transalpino L’Opinion, pronta la smentita della Difesa. Intanto Medvedev attacca Crosetto: «Uno sciocco raro». Il ministro: «Difendo nazione aggredita».
Redazione
Francesca Pagani è stata trovata morta, era scomparsi due giorni prima e solo oggi la macabra scoperta purtroppo.
  • Attualità
Francesca Pagani trovata morta: era scomparsa due giorni fa
La donna è stata ritrovata vicino la riva del Nestore e sul luogo sono arrivati un medico legale e il magistrato di turno
Claudio Vittozzi
Messina Denaro, la narrazione surreale dell'arresto e della vita del boss
  • Attualità
Mafia e Orso
Tra donne, pistole pronte a fare fuoco e interviste indignate ai fruttivendoli di Campobello, la Messina Denaro story segue un copione surreale. Che dipinge Cosa Nostra come qualcosa di alieno. Guai però a parlare del sistema di potere di cui il boss era braccio. Tocca accontentarsi delle calamite dei cartoon trovate sul suo frigorifero.
Giulio Cavalli
Tra pandemia e guerra il settore è in forte crescita. I 33 crematori del Paese non sono più sufficienti. Mentre lo spazio disponibile in molti cimiteri è esaurito.
  • Attualità
Russia, boom dell’industria funeraria
Tra pandemia e guerra il settore è in forte crescita. I 33 crematori del Paese non sono più sufficienti. Mentre lo spazio disponibile in molti cimiteri è esaurito.
Redazione
Stretta del Kazakistan sugli immigrati russi in fuga dalla mobilitazione
  • Attualità
Astana la vista
Dal 27 gennaio si complica la vita per i cittadini russi che si sono trasferiti in Kazakistan per sfuggire alla mobilitazione. Il governo ha inasprito le regole sull'immigrazione e per ottenere un permesso di soggiorno non sarà più sufficiente il visaran, cioè uscire e rientrare dal Paese.
Redazione
La Germania dice sì all’invio dei Leopard all'Ucraina. Ne consegnerà 14. La reazione del Cremlino: «Li bruceremo»
  • Attualità
La Germania dice sì all’invio dei Leopard, Mosca: «Li bruceremo»
Berlino consegnerà all’Ucraina 14 tank. Secondo lo Spiegel, dagli alleati europei ne arriveranno circa 80, che saranno divisi in due battaglioni. Il Cremlino: «Andranno in fiamme come il resto».
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021