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Azione Studentesca, origini e storia del movimento vicino a Fratelli d’Italia

Si definiscono difensori dell’identità nazionale e della tradizione. Ma sanno pure menare, come dimostra l’aggressione davanti al liceo di Firenze. Origine, punti di riferimento e storia di Azione Studentesca, movimento di destra vicino a Fratelli d’Italia. Che ha derubricato il pestaggio a banale rissa.

22 Febbraio 2023 13:5722 Febbraio 2023 14:04 Marco Fraquelli
Azione studentesca, origini e storia del movimento vicino a Fratelli d'Italia

«Azione Studentesca è il Movimento degli studenti non conformi che vogliono difendere i propri diritti nel nome dell’identità nazionale, della socialità e della Tradizione». Così è scritto nel sito del movimento nato a Firenze nel 1996 (e poi rifondato nel 2016) nel solco dei molti movimenti giovanili e militanti che, nel corso dei decenni, hanno rappresentato la galassia giovanile, studentesca e non, del post-fascismo parlamentare (Msi, An, Fratelli d’Italia), e resosi protagonista dell’aggressione, a suon di calci e pugni, ai danni di alcuni giovani di un collettivo di sinistra avvenuta il 18 febbraio davanti al liceo Michelangiolo di Firenze.

Azione studentesca, origini e storia del movimento vicino a Fratelli d'Italia
L’aggressione davanti al liceo Michelangiolo di Firenze.

Un’aggressione politica derubricata a semplice rissa

I video dell’aggressione sono subito circolati sui social network, e il fatto che i sei ragazzi accusati dell’aggressione fossero militanti del movimento giovanile considerato vicino al partito che guida il governo, ha fatto sì che la notizia assumesse subito una rilevanza nazionale. E non sono mancate le polemiche, anche molto aspre, da parte dell’opposizione, ma non solo, nei confronti di Fratelli d’Italia che si è ben guardata dal commentare l’accaduto. Salvo derubricarlo, attraverso alcuni suoi esponenti, per esempio il direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, o il parlamentare Federico Mollicone, a banale rissa tra giovani studenti, o a generiche dichiarazioni di condanna di ogni violenza (così il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti e la sottosegretaria agli Interni, sempre di FdI, Wanda Ferro).

Italy — New videos of yesterday's violent assault by neo-fascist thugs against students of the "Michelangiolo" school in #Florence.
The attackers (3 adults & 3 minors) identified belong to Azione Studentesca, which has ties to @GiorgiaMeloni's party @FratellidItalia.#Firenze pic.twitter.com/LT9pWJVuND

— ANPI Scuola – Brescia (@ANPI_Scuola) February 19, 2023

Azione Studentesca, palestra per i dirigenti di Fratelli d’Italia

Il tema non è del tutto secondario, se, come ha scritto Paolo Berizzi su Repubblica, quella di Azione Studentesca è una «palestra» in cui si formano i dirigenti di Fratelli d’Italia. Come classiche palestre sono sempre stati i vari movimenti giovanili in cui si sono fatti le ossa i futuri colonnelli della destra radicale presente in Parlamento, dal Raggruppamento Studenti e Lavoratori alla Giovane Italia, dal FUAN al Fronte della Gioventù, che la stessa Azione Studentesca cita come diretti antecedenti, anche se il nome principale che emerge nel suo pantheon di riferimento  è l’esperienza di Fare Fronte, il movimento studentesco nato negli Anni 80 per iniziativa dell’area rautiana del Fronte della Gioventù (guidata allora da Gianni Alemanno, che succederà poi a Gianfranco Fini, dal 1988, al vertice vero e proprio del Fronte), da cui hanno anche ripreso il simbolo, la cosiddetta Croce Bretone, simbolo tradizionale celtico che «rappresenta e racchiude in se la Continuità della Vita, l’infinito susseguirsi di nascita e morte, giorno e notte» e che, en passant, è anche il simbolo del G.R.E.C.E. (Groupement de recherche et d’études pour la civilisation européenne), il think-thank di destra fondato nel 1968 da Alain De Benoist, guru della Nouvelle Droite.

Azione studentesca, origini e storia del movimento vicino a Fratelli d'Italia
La bandiera di Azione Studentesca (da Fb).

Fare fronte per il contropotere studentesco

«Tra il 1983 e il 1984», si può leggere sulla homepage web di Azione Studentesca, «viene elaborato nella Capitale il primo documento sulla “scuola del futuro”. Si decide di tornare tra gli studenti, abbandonando l’astensionismo e adottando strategie di lotta al passo con i tempi. La scuola, giustamente dipinta come un luogo di riproduzione del sistema, diventa il bersaglio prediletto di una generazione che vuole immaginare un altro mondo, ricercando nuove parole d’ordine e nuovi riferimenti. Prende vita “fare fronte per il contropotere studentesco”, che subito assume una forma nazionale, organizzandosi nel mondo giovanile missino che si muove attorno alla componente “rautiana” del partito». Cavalli di battaglia del movimento sono la rivisitazione del ’68, l’emancipazione del mondo nazional-popolare «oltre degli steccati», l’analisi femminile estranea al «femminismo», la critica frontale dell’american way of life, la visione identitaria dell’ecologia, la critica serrata del progresso. E prendono vita campagne («battaglie») per l’abolizione dei libri di testo obbligatori, la lotta a ogni tipo di droga e contro la faziosità del corpo docente.

Gli Antenati fondati da Romanazzi e Meloni

«I risultati», autocertifica lo stesso movimento, «sono straordinari, superando ogni più rosea aspettativa: l’elezione di decine di delegati, le occupazioni delle facoltà, i grandi cortei di piazza, la crescita compatta dei nuclei comunitari e il fermento culturale dettato dalle nuove fanzine sembrano sancire una “fuoriuscita dal ghetto” di portata storica». Ma è naturalmente con lo sdoganamento della destra post-fascista attuata nel 1994 e la successiva nascita di Alleanza Nazionale che il movimento (co-fondato da Francesco Romanazzi e Giorgia Meloni con la nuova sigla Gli Antenati per superare il Fronte della Gioventù) conosce un nuovo rilancio, ingaggiando una battaglia contro «la scuola della preistoria» dell’allora ministro Rosa Russo Iervolino, che dovrà accettare «la Croce Bretone quale interlocutore istituzionale, restituendo centralità e potere contrattuale alla “giovane destra”, fino a pochi anni prima relegata ai margini della società civile e dell’arco costituzionale».

Azione studentesca, origini e storia del movimento vicino a Fratelli d'Italia
Una giovane Giorgia Meloni con al collo una croce celtica.

«Sogna, combatti, distinguiti»

Se la ministra Iervolino dovette gioco forza accettare gli Antenati come interlocutore, ben diversa l’accoglienza che, lo scorso novembre, la sottosegretaria all’istruzione in quota a FdI, Paola Frassinetti, ex militante del Fronte della Gioventù, da sempre vicina alla cosiddetta destra sociale di Gianni Alemanno (con lui ha fondato, nel 1996, l’Associazione Cultuale Area dedicata a «diffondere le tematiche identitarie e sociali della Destra italiana») ha riservato a una delegazione di Azione Studentesca, ricevuta con tutti i crismi dell’ufficialità al ministero dell’Istruzione. È il riconoscimento definitivo del movimento, impegnato, con le parole d’ordine «Sogna, Combatti, Distinguiti», a lottare per una edilizia scolastica sicura ed efficiente, contro l’alternanza scuola-lavoro nelle multinazionali in favore di quello nelle piccole imprese locali, per una formula definitiva e non fluttuante di maturità, contro il pensiero unico (dalle teorie gender al falso mito del Friday’s for Future, dalla psicosi colpevolista del Black Lives Matter alle eccessive restrizioni anti-Covid), a difesa della patria dall’invasione migratoria che alimenta il business dell’accoglienza e le tensioni etniche, e così via. Se poi, con tutti questi impegni, rimane un po’ di tempo per menare qualche studente di sinistra, ben venga.

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