Avvisi bonari, dall’1 settembre il termine di pagamento torna a 30 giorni

Annarita Faggioni
25/08/2022

Per chi sceglie il pagamento con le rate, le regole restano invariate.

Avvisi bonari, dall’1 settembre il termine di pagamento torna a 30 giorni

Gli avvisi bonari tornano con una scadenza a 30 giorni dalla ricezione dell’avviso. La normativa cambia di nuovo, a seguito dell’art. 37-quater DL n. 21/2022, noto anche come decreto Ucraina. Fino al 31 agosto, chi riceve un avviso bonario ha tempo fino a 60 giorni per poter procedere con una dilazione del pagamento. Se, invece, l’avviso arriva dal primo settembre, scatta la nuova normativa, che porta la scadenza a 30 giorni.

Avvisi bonari, come funziona da settembre

Prima di questo cambiamento, quando un contribuente riceveva l’avviso bonario, aveva tempo 60 giorni o per pagare l’intero importo, oppure per iniziare il piano di ammortamento in rate. Per fare questo, si pagava anche una piccola maggiorazione, che veniva calcolata da un professionista abilitato. Se si sceglievano le rate, la prima rata doveva essere pagata entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso. Il nuovo decreto riduce questo termine a 30 giorni. Se si decide di avviare la rateizzazione, tutto rimane com’è. Infatti, si pagherà la prima rata entro i 30 giorni con la maggiorazione e le rate successive in base alle scadenze previste.

Per gli avvisi bonari si ritorna alle vecchie abitudini dal primo settembre. Ecco cosa succede per chi li riceve.
Avvisi bonari

Chi vuole pagare in un’unica soluzione, però, si trova di fronte a tempi più ristretti. Infatti, l’Agenzia delle Entrate non concederà più dei 30 giorni di tempo.

Cosa sono gli avvisi bonari

L’avviso bonario è un documento che il contribuente riceve a seguito di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se all’ente risultano delle tasse non pagate, invia la comunicazione al contribuente con l’importo da pagare. Se il contribuente sa di aver già pagato le tasse oggetto dell’accertamento, deve recarsi allo sportello per poter procedere con la verifica. Se la procedura va a buon fine, l’avviso viene annullato.

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Altrimenti, la persona deve pagare il dovuto e può scegliere se pagare a rate o l’importo completo in un’unica soluzione. Se la persona non paga entro i tempi previsti, l’avviso si trasforma in una cartella esattoriale, con sanzioni più pesanti.