Tra canti, calendari e corone fatte di pigne, lumi e rametti d’abete, le quattro domeniche d’Avvento riportano in vita antiche tradizioni. Dall’Austria alla Cina, dal Messico al Regno Unito, le comunità cristiane, sparse per il mondo, si preparano al Natale con riti e cerimonie caratteristiche. Che, per quanto naturalmente diversi, condividono un obiettivo comune: festeggiare la nascita di Gesù.
Cos’è l’Avvento e quando inizia
Da un punto di vista strettamente religioso, il termine avvento (dal latino adventus, arrivo) fa riferimento all’inizio dell’anno liturgico per le chiese cattoliche. A partire dall’ultima domenica di novembre (che, nel 2021, è caduta il 28) e fino al 25 dicembre, scandiscono il percorso che conduce alla Natività con un tema spirituale che varia di settimana in settimana e che, in genere, implica l’accensione di una candela simbolica. Al contrario, gli ortodossi si dividono in due correnti: quelli che seguono il calendario giuliano rivisto (simile in molte parti al gregoriano) cominciano il 15 dicembre e finiscono le celebrazioni 24. Coloro che, invece, rimangono fedeli alla versione classica, prendono come riferimento il periodo tra il 28 dicembre e il 6 gennaio.
Austria, Natale a suon di musica
In Austria, paese di uno degli inni natalizi più amati, Astro del ciel (‘Stille Nacht’), la tradizione dell’Avvento è particolarmente sentita a Salisburgo. Resa nota dal celebre film Tutti insieme appassionatamente, la città si lascia pervadere dalle note dei canti più famosi all’interno della suggestiva cattedrale barocca.
Cina, la tradizione sopravvive grazie a lanterne e mele
Accostare la Cina alle celebrazioni dell’Avvento non è poi così strano come sembra. Su oltre 1.4 miliardi di residenti, infatti, il 5.2 per cento è cristiano. Una minoranza che riesce a tenere viva la tradizione importata dai missionari occidentali. I fedeli decorano le case con lanterne di carta e partecipano al dono delle mele, pratica consistente nello scambio di frutti avvolti in carta velina colorata e nato da un’omofonia tra le parole ‘pace’ e ‘mela’ che, in lingua cinese, si traducono entrambe ping.
Giving apples to others is the custom of Christmas Eve in China.Merry Christmas Eve.平安夜快乐😃😃☺☺ pic.twitter.com/YIRbvEZuE3
— 飞哲insane dream音飨 (@loveAIMER_) December 24, 2015
Croazia, il trionfo dei mercatini e della cucina caratteristica
Nella penisola balcanica, circa l’86 per cento degli abitanti pratica la religione cattolica e l’Avvento ha un ruolo fondamentale nella vita dei fedeli. Per alcuni, addirittura, le festività si inaugurano in anticipo: per l’esattezza il 25 novembre, nella giornata di Santa Caterina, Sveta Kata. Dopo aver acceso la prima delle quattro candele della ghirlanda, i cittadini si muovono per le strade della capitale, Zagabria, esplorandone i mercatini, tra stand che mettono i vendita souvenir, profumate caldarroste e vin brulé. Alla vigilia, poi, il menu varia generalmente di famiglia in famiglia ma c’è un piatto che non può mancare: il ‘bakalar’, baccalà cucinato in bianco con contorno di patate.
Save the best….for December!
30.11.2019. – 07.01.2020.
Zagreb’s Christmas market was selected as the best European Christmas market in 2016, 2017 and 2018! Get your gloves on and experience the best that Christmas has to offer!
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Croatia full of Magic pic.twitter.com/XNcg7Be1At— Croatia Full of life (@Croatia_hr) November 5, 2019
Germania, riti in famiglia
Come in Croazia, anche in Germania, ogni nucleo familiare prepara la propria corona. E, spesso, di domenica in domenica, si ritrova lì dove l’ha posata a intonare le canzoni tipiche e ad accendere i lumini. Il dolce più atteso da grandi e piccini è, sicuramente, lo stollen, una sorta di pane alla frutta. Ma non mancano i biscotti, spesso utilizzati come decorazione delle ghirlande.
Ungheria, mattutini, musica e dolci tipici
Oltre a corone e calendari, l’Ungheria vanta anche su un’altra tradizione: quella dei mattutini. Si tratta di una messa che si celebra ogni giorno, all’alba, dalla prima domenica di avvento al giorno di Natale e che i credenti chiamano messa d’oro o messa angelica. Per quanto riguarda la gastronomia, la cucina locale propone il beigli, un rotolo dolce ripieno di noci e semi di papavero. Non manca, ovviamente, l’intrattenimento musicale: da melomani, gli ungheresi organizzano esibizioni corali live nelle basiliche della capitale e dei centri vicini.
Messico, il ricordo del viaggio di Maria e Giuseppe
L’avvento messicano corrisponde a un repertorio di cerimonie religiose note come Las posadas. Durano nove giorni e ricordano il viaggio di Maria e Giuseppe, dal 16 al 24 dicembre. Ogni sera, nelle città e nei villaggi, un bambino vestito da angelo guida una processione di coetanei. Girano di casa in casa, spesso vengono fatti entrare ma, altrettanto spesso, vengono fermati all’ingresso. In ogni caso, non vanno mai via a mani vuote.
Polonia, un Avvento di preghiera e gratitudine
Per la Polonia profondamente cattolica, avvento fa rima con preghiera, digiuno e training spirituale al Natale. Le persone rimangono a casa, al caldo, a lavorare sulle decorazioni per l’albero e a impacchettare i regali. Ma non solo: in vista degli abbondanti banchetti che le attendono, iniziano a preparare manicaretti e leccornie. Come gli ungheresi, i polacchi prendono parte a messe mattutine note come ‘roraty’. Iniziano all’alba e prevedono l’accensione di ceri come metafora di luce e salvezza. All’esterno delle chiese, nelle piazze e nei villaggi, diversi volontari allestiscono piccoli banchetti dove offrono dolciumi, doni e biglietti d’auguri.
Regno Unito, tra innovazioni e vecchie abitudini
In mezzo ai festeggiamenti storici, negli ultimi anni si è fatto spazio il costume del ‘Christingles’. Nato in Germania nel 1740, è arrivato nel Regno Unito alla fine degli Anni ’60. La parola indica sia una cerimonia che un oggetto simbolico. Nel primo caso, si tratta di lunghe sessioni di canti, letture e preghiere, spesso utilizzate come occasione per raccogliere fondi da devolvere ad associazioni ed enti di beneficenza. Vengono inserite o a inizio avvento o nel giorno della Vigilia. Nel secondo caso, invece, fa riferimento a un’arancia, decorata con un cerino, del nastro rosso e delle caramelle.