Anche gli autovelox mobili, ovvero quelli montati sulle auto dei vigili urbani vanno segnalati. Se non lo sono la multa è illegittima. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza storica circa il cosiddetto Scout speed installato a bordo delle pattuglie dei vigili. Tali macchinari per il rilevamento della velocità devono essere segnalati agli automobilisti da una scritta luminosa ben visibile e collocata sulla stessa auto usata dai vigili per il controllo della velocità.
Autovelox, cosa dice la Cassazione
È quanto sottolinea la Cassazione tramite l’ordinanza 29595 della Seconda sezione civile. La Suprema Corte avverte inoltre che, nel caso gli autovelox mobili non siano segnalati dalla scritta, le multe saranno annullate.
In questo modo i giudici supremi hanno respinto il ricorso con il quale il Comune di Feltre ha protestato contro l’annullamento di una multa elevata nei confronti di un automobilista, Claudio L., che nel dicembre 2015 percorreva a 85 km/h un tratto stradale, dove non bisognava superare i 70 km/h. Lo speed scout dei vigili aveva registrato l’infrazione, ma l’apparecchio non era segnalato.
Anche gli autovelox mobili vanno segnalati
Con la sua decisione, la Cassazione ha convalidato quella già presa dal Tribunale e dal Giudice di pace di Belluno che avevano stabilito che il Codice della Strada prevede l’obbligo di “presegnalazione” delle postazioni di controllo della velocità. Non solo: tale obbligo si applica anche per le postazioni mobili indipendentemente dal fatto che un decreto ministeriale le abbia esonerate dall’esporre la scritta luminosa. Per gli ermellini, il Codice della strada prevale sui decreti ministeriale.
Approvati dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2012 gli autovelox mobili Scout Speed sono apparecchi che riescono a rilevare la velocità dei veicoli anche in modalità dinamica. Gli agenti posizionano gli apparecchi su un’auto di servizio in movimento e questi segnano la velocità.
Per anni si è pensato che gli autovelox mobili potessero sfuggire all’obbligo di presegnalazione grazie a quanto stabilito nei decreti ministeriali attuativi. La sentenza dei giudici ribalta la situazione e gli automobilisti possono tirare un sospiro di sollievo.