Il presidente dell’Anci Antonio Decaro, che è anche sindaco di Bari, ha scritto una lettera a Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie. Sul tavolo c’è ancora una volta l’autonomia differenziata che molti comuni osteggiano e che tiene banco a distanza di mesi dalle prime polemiche. La Conferenza Unificata in cui si sarebbe dovuto discutere il punto era inizialmente prevista per oggi, ma è stata rinviata al 2 marzo forze anche grazie alla missiva. De Caro ha scritto che «è necessario avere più tempo a disposizione su argomenti così impattanti per l’assetto istituzionale costitutivo della nostra Repubblica», chiedendo al governo di ascoltare i comuni.

Decaro: «Darsi tempo è sempre utile»
Nella lettera Antonio Decaro scrive: «Su argomenti così impattanti per l’assetto istituzionale costitutivo della nostra Repubblica, darsi del tempo è sempre utile non solo per valutare con attenzione e ponderatezza gli effetti che le nuove norme dispiegherebbero sulle nostre comunità e sul territorio , ma per far sì che il parere, ai sensi dell’art. 9, comma 2 del d.lgs del 28 agosto 1997, numero 281, sia reso dopo un processo di ascolto più ampio possibile all’interno della nostra associazione che rappresenta quasi 8 mila sindaci». E il numero uno dell’Anci prosegue spiegando che «un’accelerazione su un tema così importante e oltremodo divisivo potrebbe portare ad una radicalizzazione di posizioni che finirebbero con non servire al meglio le istituzioni della nostra Repubblica».

L’invito a coinvolgere i sindaci
Decaro, in qualità sia di primo cittadino di Bari sia di presidente dell’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani, chiede poi al governo di coinvolgere «tutti i soggetti istituzionali». E sono proprio i sindaci gli attori principali, secondo Decaro: «Non siamo di fronte a un problema di orientamento politico o di appartenenza partitica: siamo davanti ad uno snodo istituzionale di grandissimo respiro i cui effetti saranno duraturi nel tempo e che vanno ben oltre il momento contingente». Nello scorso novembre, era stato il governatore della Campania Vincenzo De Luca ad attaccare Calderoli, spiegando che il suo disegno di legge, secondo lui, «genera il caos e spacca in due il paese».
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