Ulisse Spinnato Vega

Rai Sport, cosa c'è dietro alle dimissioni di De Stefano
Sport estremo
De Stefano avrebbe potuto aspettare qualche mese il cambio dei vertici Rai, eppure ha sbattuto la porta. Oltre ai bassi ascolti, hanno sicuramente pesato il caso Varriale, i malcontenti di chi si è sentito messo da parte, come Bragagna e Ferrari, e i mugugni della redazione milanese. Tra i papabili a sostituirla Orfeo, Bulbarelli e Lollobrigida. Con il M5s pronto a batter cassa.
Dal virus biologico a quello finanziario, come si sopravvive nell'epoca del contagio
Infetti stabili
In principio furono gli attentati alle Torri Gemelle, poi la crisi finanziaria globale del 2008, il Covid e ora il crac della Silicon Valley Bank: siamo nel tempo della Teoria del caos e dell'effetto farfalla. Un ventennio di emergenze che ha stravolto le nostre vite. Ma la vera minaccia è l'epidemia del male.
Giorgia Meloni e il complesso rapporto con stampa e comunicazione
Pensati Libero
Se da un lato guerreggia con la stampa liberal, dall'altro Meloni può contare su testate “di area”. Nei talk è difesa dagli alfieri Bocchino, direttore del Secolo d'Italia, e Giuli. Tra i fedelissimi c'è Chiocci che potrebbe prendere il posto di Maggioni al Tg1 e in Rai Sergio si scalda per sostituire Fuortes.
Rai, dalla proroga di Di Bella a Marzullo e Vespa: non è una tv per giovani
Pensionato in prima fila
Di Bella, 67 anni il prossimo 16 marzo, terrà ancora per qualche mese la poltrona di direttore dell’Approfondimento. Da Minoli ad Annunziata fino a Vespa, gli over 70 imperversano nei palinsesti. Insomma la Rai non è un'azienda per giovani.
La partita delle nomine più ghiotte del 2023, con o senza Draghi
Taglia Fuortes
L'ad Rai cerca di resistere dopo lo tsunami sanremese. Per restare in sella avrebbe fatto slittare il Piano industriale ad aprile, ma potrebbe non bastare. Anche perché il Mef ha rinviato all’autunno il confronto sul contratto di servizio, di fatto delegittimando il capo azienda. Senza contare l’enorme incertezza sul futuro del canone. Il punto.
Agenzia nazionale per i giovani, l'escamotage per sistemare la fedelissima di Meloni
Per chi suona la Campanari
Cosa succede se la nomina di una fedelissima di Meloni all'Agenzia nazionale per i giovani viene bloccata dalla Corte dei conti? Semplice, con una norma infilata all'ultimo nel decreto Pnrr si trasforma l'ente spianandole la strada. Chi è la 40enne ex presidente di Modavi che cita Tolkien e vuole combattere il declino dell'Occidente.
Sara Battisti, altro che lady Ruberti: chi è la regina di preferenze del Pd
Nel Pd vince chi Fiuggi
Compagna di Albino “Rocky” Ruberti, l’ex capo di gabinetto di Gualtieri che si è dimesso dopo il video choc sulla lite coi colleghi di partito, Sara Battisti ha preso 17.400 preferenze alle Regionali del Lazio. Nonostante la sparata (con scuse) su Rocca legato al narcotraffico. Profilo della donna protagonista dell'exploit dem.
Pierluigi Diaco, l'antipatico con l'ego smisurato e protetto da Giorgia Meloni
La cruna dell'ego
Gli inizi con Curzi a sinistra, la virata a destra per fare carriera. Ora Pierluigi Diaco ha un programma su Rai2, Bella Ma', che gli frutta 1.560 euro a puntata. Perfezionista, bigotto sulle parolacce, pieno di sé, ma nessuno in Viale Mazzini può toccarlo: è amicone della premier. Profilo del conduttore tivù più insopportabile d'Italia.
Rai, Fuortes resta in piedi: le manovre dietro il voto sul budget
Fuortes ventura
L'ad salvato in extremis dal mancato voto sul budget di Agnes (Fi) e De Blasio (Lega), grazie si sussurra all'intervento di Gianni Letta. Meloni prende tempo, cementando il patto con Giorgetti. Ma sarebbero pronte nomine ad hoc per indorare la pillola: Preziosi al Tg2, Pionati alla radio e Chiocci al Tg1. E sul manager resta l'avviso di sfratto.
Il ritorno di Italo Bocchino come cantore di Giorgia Meloni
Made in Italo
Ex missino, aennino e poi futuroliberista, Bocchino è tornato in tv nelle vesti di cantore del melonismo. Portando in dote alla nuova destra bon ton e aplomb da primo della classe. Caso vuole che la riesumazione mediatica sua e di Fini sia avvenuta per mano di due colonne del giornalismo di sinistra: Gruber e Annunziata.
Matteo Messina Denaro, U'Siccu che divenne Diabolik
Denaro cantante?
Con l'arresto del boss trapanese si apre una nuova pagina della lotta a Cosa nostra. Ora 'U Siccu parlerà? O anche lui si porterà la verità nella tomba? L’archivio di Riina, l'agenda rossa di Borsellino, la trattativa Stato-mafia: misteri che potrebbero finalmente avere una risposta.
Il declino di Marta Cartabia e quella riforma che non piace a nessuno
Una riforma nata Marta
La revisione del sistema giudiziario penale firmata dalla ex ministra Cartabia è finita nel mirino dei magistrati, di Renzi e della destra garantista. Colpa della norma che favorisce (anche) i boss e della tagliola sui processi. Così a stimarla è rimasto solo, manco a dirlo, il tafazziano Pd, che la vorrebbe come guida del Csm.