Stefano Grazioli

Stefano Grazioli è nato a Sondrio nel 1969. Dopo la maturità classica al Liceo Piazzi ha studiato a Berlino e Milano, laureandosi in Scienze Politiche all'Università Cattolica. Dal 1993 ha lavorato in Germania per media italiani e tedeschi, prima di trasferirsi in Austria, dove nel 1999 ha conseguito il Master in European Journalism alla Donau Universität. Da oltre vent'anni si occupa di spazio postsovietico come autore freelance per testate italiane e straniere. Ha lavorato a Colonia, Vienna e Kiev. È autore di diversi saggi. Ora vive tra Bonn, Mosca e Sondrio.
la Germania e la questione Ucraina: il freno contro Mosca
Il mulo di Berlino
Nonostante il pressing degli Usa e di alcuni alleati Nato, la Germania resiste ai falchi che spingono per una rottura con la Russia indipendentemente dall'esito delle trattative sull'Ucraina. In ballo non ci sono solo interessi economici e il gas di Mosca. Ma anche la sfiducia nei confronti di Washington.
il copione ucraino somiglia tanto a quello della guerra tra russia e georgia
Georgia on my mind
L'escalation in Ucraina segue un copione già visto: quello del conflitto tra Mosca e Tbilisi del 2008. In quel caso fu Saakshvili a muoversi per primo e Putin rispose alla provocazione. E l'Occidente restò a guardare.
profilo del nuovo leader della cdu merz
I giardini di Merz
Il suo obiettivo è ricostruire un partito affondato. Facendo dimenticare la linea attendista di Angela Merkel e virando a destra per erodere voti all'AfD. Chi è il nuovo leader della Cdu con un passato nell'alta finanza.
La nato divisa sulla questione ucraina
IncorNato
Mentre continuano (senza successo) i colloqui sull'Ucraina, l'Alleanza Atlantica si spacca. Ai falchi - Paesi baltici, Turchia, Regno Unito e Usa - si contrappongono Germania e Francia che hanno tutto l'interesse a mantenere aperto un canale con Mosca.
il punto sulla guerra del Gas tra Ue e Russia
Patata bolletta
Il prezzo del gas continua a salire spinto dai venti di guerra che soffiano in Ucraina. Il braccio di ferro tra Occidente e Russia danneggia solo il Vecchio continente che dal punto di vista energetico dipende da Mosca. Il punto.
Perché l'escalation con la Russia è il problema minore di Zelensky
La guerra di Petro
L'escalation con la Russia non sembra preoccupare troppo il presidente ucraino Zelensky. Più concentrato sul duello politico-giudiziario con il predecessore Poroshenko e a garantirsi una sopravvivenza politica.
Il Kazakistan dopo la rivolta: Tokayev e i nuovi equilibri
Sotto a chi Tokayev
In Kazakistan i disordini sembrano rientrati. L'establishment del Paese e Putin possono dirsi soddisfatti. Ora il presidente deve assicurarsi una nuova stabilità. Come quella che costruì l'autocrate Nazarbayev anche grazie al fiume di soldi occidentali.
I veri motivi dell'intervento della Russia e della coalizione Csto in Kazakistan
Cambio kazaka
Tokayev avrebbe potuto domare le rivolte da solo. L'intervento della Csto guidata dalla Russia in realtà serve per gestire la transizione dopo la fine dell'era Nazarbayev e a Putin per ricordare all'Occidente chi comanda nello spazio post-sovietico.
la questione energetica e i rapporti tra germania e russia
Tubi turbi
La questione energetica e i rapporti con Mosca pesano su Scholz. Sul tavolo il Nord Stream 2 sospeso a causa della crisi ucraina. Berlino ora deve scegliere se cedere alle pressioni Usa o guidare l'Europa nelle relazioni con la Russia.
Rivolte in Kazakistan: cosa sta succedendo
Inkazzakistan
L'ex repubblica sovietica è attraversata da violente rivolte scoppiate a causa dell'aumento del prezzo del carburante. Un segnale per il presidente Kassym-Jomart Tokayev, delfino di Nazarbayev. La Russia invia truppe di peacekeeping.
Vladimir Putin, dopo un calo di popolarità dovuto alla pandemia, ha fatto nuovamente schizzare gli indici di gradimento: le sfide per il 2022
Safety Zar
Forte dei consensi, Putin si appresta ad affrontare le sfide del 2022. Dal braccio di ferro con gli Stati Uniti sull'Ucraina all'uscita di scena del bielorusso Lukashenko. Poi deciderà se e come lasciare il Cremlino.
Da un lato le Repubbliche baltiche e la Polonia: perché l'ingresso dell'Ucraina nella Nato appare ipotesi piuttosto remota
Mal Nato
L'Alleanza Atlantica è spaccata su un possibile ingresso dell'Ucraina. Polonia e Repubbliche baltiche, sotto l'ombrello di Washington, spingono per l'allargamento a Est. Ma Francia e Germania sono caute. Mentre Biden e Putin aprono al dialogo.