Paolo Landi

Perché a Meloni e soci serve un corso accelerato di Comunicazione politica
Camerata café
Le urla alla Wanna Marchi della Meloni, i vaffa di Grillo, i video su TikTok di Salvini, le soubrette candidate di Berlusconi: i nostri "leader all'italiana" fanno gli amiconi degli elettori, ma si dimenticano come essere istituzionali e credibili. Dovrebbero imparare da Merkel, Macron e Draghi.
La pubblicità del pulito e l'inquinamento digitale che produciamo
Server della gleba
Forse qualcuno dovrebbe dirci di fare un solo tweet al giorno o di postare una foto al mese su Instagram. Perché inquinano e fanno lavorare i grandi server che immagazzinano l'assurda quantità di dati che produciamo. Un'utile lezione di "Comunicazione civica".
Salvini incoerente bocciato su ogni fronte. Di Maio paga il trasformismo. Letta non ha saputo vendere un sogno, come ha fatto Calenda. E Meloni ha convinto con un'idea di Italia tra ventennio e pre boom. Le pagelle.
Ex voto
Salvini incoerente bocciato su ogni fronte. Di Maio ha pagato lo scotto del suo trasformismo. Letta non ha saputo vendere un sogno, come invece ha fatto Calenda. E Meloni ha convinto con un'idea di Italia tra ventennio e pre boom. Le pagelle della campagna elettorale.
I no rabbiosi di Giorgia Meloni e una campagna elettorale da bocciare
Furbi et Orban
La Meloni prova a darsi un tono istituzionale, ma quando inveisce strozzandosi contro immigrati, gay e donne che abortiscono, l'effetto Merkel svanisce. E appaiono le inquietanti ombre ungheresi. La furbizia, in politica, paga il giorno dopo. Però diventa un nodo che viene presto al pettine.
Giuseppe Conte e il puro spirito grillino del «né uno né l'altro»
La gomma del Conte
L'Avvocato del popolo non ha virtù eccezionali ed è privo di una visione politica: non è né di destra né di sinistra, né moderato né estremista, né con i leghisti né con il Pd. Ha appena citato Forrest Gump senza accorgersi che è una metafora dei 5 stelle: mediocri capitati per caso in mezzo alla Storia.
Consigli non richiesti per Berlusconi e gli altri dinosauri di TikTok
Nel post sbagliato
Con tutti quei video patetici, Salvini, Meloni e Berlusconi su TikTok sembrano pesci fuor d'acqua. Perché si affidano a social media manager troppo acerbi, invece di vecchie volpi della comunicazione. Eccesso di retorica giovanilista e paternalismo: tutti gli errori che si fanno sui social.
La sguaiata destra italiana e la differenza tra vincere e convincere
Odio di ricino
Se Meloni-Salvini-Berlusconi trionferanno, dovranno governare anche i nemici che attaccano di continuo: il mondo Lgbt, le donne che abortiscono, i "deviati" e quei degenerati degli ambientalisti. Ma questa classe politica impresentabile è solo ossessionata dal conquistare il potere.
Meloni, la destra e l'utilizzo dei figli nella propaganda politica
Figlia di fico
Dopo la foto ferragostana, Giorgia Meloni torna a parlare della piccola Ginevra, facendone materiale di propaganda. Bambini, patriottismo, immigrati, teoria gender e religione: tutto fa brodo per accaparrarsi un voto in più.
I politici attempati si ridicolizzano su TikTok senza capire il mezzo
TikFlop
Salvini e Berlusconi sbarcano sul social dei giovani convinti di riuscire a conquistarli. Ma non sanno di essere già presenti da 'mo, sotto forma delle mille parodie di cui sono oggetto, perculati in modo crudele. Sbagliano i toni, lì dove comanda l'algoritmo. E i ventenni li sbeffeggiano.
Enrico Letta e la contorta campagna pubblicitaria del Pd
Porgi l'altro guanciale
I dem hanno lanciato lo slogan "Scegli", senza però mettersi nei panni degli altri, degli indecisi, dei disinformati, dei giovani che vogliono solo essere agganciati in modo più diretto. La pubblicità comparativa ha fregato un'altra volta i creativi. E i meme si sono abbattuti su Letta.
Matteo Salvini e il fallimentare slogan dubitativo "Credo"
Vinceremo le elezioni? Credo
Lo slogan di cui va tanto fiero Salvini è in realtà un'arma a doppio taglio. L'obiettivo era buttarla sul religioso. Ma il non sveglissimo elettore leghista basico capisce che nemmeno Matteo è sicuro di quel che dice. La pubblicità non tollera il dubbio e pretende certezze. Se no chi compra?
Chiara Ferragni, la svolta social del post contro Fratelli d'Italia
Forte e Chiara
Prima la Ferragni diceva che i politici facevano schifo e che uno valeva l'altro. Ora si è schierata contro il partito della Meloni che nelle Marche sta ostacolando l'aborto. Forse l'incontro con la Segre le ha aperto gli occhi. Un'influencer di sinistra? Ci basta che sia intelligente.