
Siamo tutti inebriati dalla sensazionale opportunità di far conoscere il nostro pensiero ad amici e follower sui social: una gara a chi ce l'ha più lungo, a caccia di like. Pazienza se si comincia a straparlare: qualcuno più carogna di te ti fa credere che sei un genio. E Zuckerberg guadagna con la nostra dabbenaggine da provinciali.
Paolo Landi