Lesse in una lettera che Truffaut scrisse a Godard: “Non faccio mai grandi affermazioni perché non sono mai tanto sicuro che sia giusto anche il contrario”. Amava Truffaut e l’ama tuttora, così come il presunto palindromo celato in quella frase e tutti i comprovati palindromi scoperti in questa vita. Nuotatrice e veterinaria a tempo vinto.
LA POSTA AL CUORE. Il passato è un futuro rotto e mal rabberciato. Con grande astuzia gli errori veri si commettono da vecchi, di modo da non poter più rimediare.
LA POSTA AL CUORE. A certe città fotograferesti financo le mutande, certe altre non le portano, le mutande, altre ancora fan parte dei segreti. E i segreti son il miglior cardiotonico sulla piazza. «Come sei, tu?». «Di bella assenza».
LA POSTA AL CUORE. Non è importante la storia in sé. È importante come non la racconti. «Lo specchio è a pezzi». «Sì, lo so, mi piace così: mi ci vedo come mi sento». I grandi amori non finiscono quando ci si lascia. Finiscono quando riniziano.
LA POSTA AL CUORE. In estate infondiamo l'idea si spossarcela un mordo. Ma resta incomprensibile perché agli affetti scriviamo di voler passare del tempo con loro, se poi desideriamo, invece, che le lancette non scorrano mai.
LA POSTA AL CUORE. Mai fidanzarsi d'estate, meglio aspettare l'inverno. Allora il freddo porterà borse calde e umane nel letto. In alternativa c'è l'autunno, purché non sia quello degli scioperi.
LA POSTA AL CUORE. I baci sono energie rinnovabili. I poco affettuosi, quelli che pare sempre ci stiano facendo un favore vanno lasciati soli nel frigo, mesti semifreddi. I santi numi ci han donato gli amici, perché il rapporto rischi-benefici dei fidanzati era svantaggioso.
LA POSTA AL CUORE. La corsa alla semplificazione e il lancio della sinossi diverranno presto discipline olimpiche. L’amore è cortesemente richiesto senza fatica alcuna e che tutto vada liscio. Tempi duri per noi fanatiche del ginepraio cardiaco.
LA POSTA AL CUORE. In amore abbiamo enormi pretese intellettuali. Sarà mica una scusa per non legarsi? A noi non ci hanno mica rovinato le cattive compagnie, ci hanno rovinato le buone letture.
LA POSTA AL CUORE. Rammarico. Sembra il nome di un frutto dolce ed esotico: invece è aspro e autoctono. Ma rammentare, talvolta, serve a rammendare: scambio di consolante.
LA POSTA AL CUORE. «Ma ci siamo amati...». «Ah no, ero io che ti amavo: tu eri innamorato. Non è la stessa cosa». La signora della porta accanto, Truffaut, quanta verità. Non ci son più le bugie vere di una volta.