Giulio Cavalli

Il parlamento si è espresso in maniera compatta, sordo alle grida di quanti non ritengono la Libia un porto sicuro. L'Italia continuerà a finanziare i miliziani e la guardia costiera, purché mettano un tappo agli sbarchi. Di fronte ai morti, basta girarsi dall'altra parte.

Fallito il tentativo di instillare solidarietà, non resta che innescare un movimento pedagogico che spinga a provare l'ebrezza di “mettersi nei panni degli altri”. Siano essi vittime di violenza omofoba o di manganelli di Stato.

Innescare e disinnescare, amplificare e minimizzare, promettere ciò che è già previsto e negare quello che è accaduto. Che si tratti dell'omicidio di un sindacalista o della battaglia per togliere le mascherine.

Essere privilegiati non è una colpa, lo è non averne contezza. Eppure l'Italia è il Paese dove chi ha ereditato senza sforzi l'impero di famiglia si sente legittimato a dispensare consigli di vita ai giovani disoccupati.

La polemica, inesistente, sulla cancel culture è usata da più parti per minimizzare e deridere diritti e lotte altrui. Chissà se certi progressisti sanno che il loro primo ispiratore è Donald Trump...