C'è un fazzoletto di terra ancora verde, incastonato fra Assago e Melegnano, che guarda Milano sperando nella grande, futura espansione. Un progresso che si mangerà trattorie, sale slot, navigli e campi.
Il sangue del Meridione continua ad andarsene. Si infila sulle corriere per pochi euro. E chi fra qualche anno sarà chiamato a raccontare l’esodo, faticherà a trovare il romanticismo dell'epopea dei bastimenti.
Dopo l'indignazione mordi e fuggi per le immagini di Santa Maria Capua Vetere, le carceri torneranno a essere quello che sono sempre state: una discarica sociale in cui il Paese butta di tutto. Calpestando i dettami della Costituzione.
Il futuro si offre a chi vuole vederlo: basta riflettere su un minuscolo essere vivente, un evento minimo. Pasolini aveva ragione sulle lucciole. Il piccolo spiega sempre il grande. E tutto può diventare bello grazie ai poeti.
Milioni di libri, praticamente tutti quelli che leggono gli italiani, passano dal magazzino Ceva di Stradella. Ma dietro il sogno di cellulosa c'è la fatica dei lavoratori. Gli stessi che qualche giorno fa, dopo i picchetti, sono riusciti a chiudere l'ultima vertenza.
Il bosco di Rogoredo è quello che per Cristiana F è stato lo Zoo di Berlino e che per un’altra generazione è stato a Zurigo il Platzspitz. Con la differenza di essere un luogo silente, senza colonne sonore, senza ragioni evidenti, o almeno comprensibili, della perdizione volontaria.
La Statale 106 è il canone inverso, l’unico fiore di un'agave morta da tempo che sopravvive al di fuori della storia. Una poesia lunga 491 chilometri che va percorsa da Sud verso Nord. Per capire il mondo abbracciato dallo Jonio.
La sacra vacanza degli italiani mette a rischio la campagna vaccinale, ironizza il Nyt. E un po' è vero. Non siamo felici di rinunciare a qualcosa delle nostre abitudini. Ma solo perché lo abbiamo già fatto.
Una narrazione asfittica li vuole soli, in casa, rimbambiti davanti a un cellulare. In realtà non è così. Molti ragazzi, nonostante la pandemia, hanno ripopolato in modo anarchico campagne, parchi e periferie. Riafferrando la vita.
Nel suo ultimo libro, Callieri racconta esistenze violate, trasferendo la rabbia dalla vittima al lettore. Cosa accade dopo un abuso? Esiste un carnefice privo di un passato di persecuzione? Quanto ogni volta che subiamo un’ingiustizia riusciamo a domare le forze antiche che abitano l’animo umano?