Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Europa
Wargame

Perché il filo rosso tra Austria e Russia non si spezza

L’ultradecennale rapporto tra Austria e Russia non si è interrotto con la guerra in Ucraina. Senza sbocchi sul mare, necessita del gas di Mosca. Non solo: Mosca è uno dei più importanti partner commerciali del Paese, senza dimenticare il ruolo della Raiffeisen International nella Federazione.

17 Marzo 2023 13:5817 Marzo 2023 14:03 Stefano Grazioli
Perché il filo rosso tra Austria e Russia non si spezza

Tra Mosca e Vienna c’è sempre stato un rapporto particolare, non fosse altro perché dopo la fine della Seconda Guerra mondiale il Trattato di Stato austriaco, che re-istituiva un’Austria indipendente e democratica, fu firmato nella primavera del 1955 anche dall’allora Unione Sovietica, oltre che dai Paesi alleati. Il 26 ottobre è inoltre festa nazionale, legata alla dichiarazione di neutralità della repubblica alpina, fuori dai blocchi. Vienna è entrata nell’Unione Europea solo dopo il crollo dell’Urss, nel 1995, ed è rimasta sempre lontana dalla Nato. Un Paese neutrale, non proprio come la Svizzera, ma sempre molto equilibrato nella gestione della politica estera. La guerra in Ucraina ha procurato però molti grattacapi al governo del cancelliere conservatore Karl Nehammer, che se da un lato si è sempre allineato alle sanzioni di Bruxelles, dall’altro ha potuto conservare un certo spazio di manovra non facendo parte dell’Alleanza Atlantica. L’Austria continua così a perseguire i propri interessi nazionali, anche a costo di suscitare malumori nei partner europei, statunitensi e anche ucraini.

Perché il filo rosso tra Austria e Russia non si spezza
Il Cancelliere austriaco Karl Nehammer (Getty Images).

I contatti per le forniture di gas tra Omv e Gazprom prolungati fino al 2040

Al centro delle polemiche le relazioni che Vienna continua a mantenere con Mosca in campo economico, soprattutto energetico, che hanno radici molto profonde e risalgono, come quelle italiane, ai tempi dell’Unione Sovietica. L’Austria da allora è sempre stata un hub fondamentale per il gas proveniente dalla Russia e diretto in Europa centrale. Nonostante il peggioramento dei rapporti tra Russia e Ue sin dall’inizio della guerra nel Donbass nel 2014, i governi austriaci, indipendentemente dal colore del Cancelliere, conservatore o socialista, sono rimasti fedeli alla linea. Tanto che nel 2018 i contratti sulle forniture di oro azzurro tra l’austriaca Omv e la russa Gazprom sono stati prolungati sino al 2040 e l’invasione russa in Ucraina non ha portato a ripensamenti. Qualche malumore c’è, come quello espresso dal presidente dell’Industriellenvereinigung (Iv), l’Unione degli industriale austriaci, Georg Knill, che ha criticato l’accordo in vigore che secondo lui costringerà il Paese in una posizione di dipendenza da Mosca. Nessuna reazione da parte di Nehammer, del resto le alternative per il gas non sono molte, visto che non ci si può affidare per il futuro al gnl come stanno facendo ad esempio nella vicina Germania o altrove: si tratta di Paesi che hanno accesso al mare. Dato che l’Austria di sbocchi non ne ha, i tubi sono ancora fondamentali e anche se qualcosa sta cambiando, con le quantità importate sempre minori, i costi sono aumentati. È la legge del mercato.

Perché il filo rosso tra Austria e Russia non si spezza
L’allora Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, Vladimir Putin e in primo piano il numero uno di OMV Reiner Seele e il Ceo di Gazprom Alexei Miller nel 2018 (Getty Images).

La partnership commerciale tra Vienna e Mosca

Il disavanzo commerciale austriaco è aumentato così lo scorso anno soprattutto a causa dell’import di gas, con il valore passato da quasi 13 miliardi a quasi 20 miliardi di euro. I costi austriaci per le importazioni di oro azzurro sono quasi raddoppiati, mentre la quantità importata è diminuita del 38 per cento. La Russia, d’altro canto, è uno dei più importanti partner commerciali dell’Austria. Con una quota di importazione del 3,9 per cento (8,24 miliardi di euro), è salita al sesto posto l’anno scorso, dopo il decimo posto del 2021. Il 93,1 per cento di queste importazioni erano combustibili ed energia. Il valore delle esportazioni verso la Russia è diminuito dell’8 per cento: la quota di esportazione è stata dello 0,9 per cento a 1,84 miliardi di euro. Alla Federazione l’Austria vende principalmente prodotti chimici, macchinari e veicoli. E poi ci sono le banche, guidate dalla Raiffeisen Bank International, che è uno degli istituti di maggior successo nel mercato finanziario russo con oltre 100 filiali e più di tre milioni di clienti. E anche qui nulla è cambiato dall’inizio del conflitto lo scorso anno. Anzi il 2022 è stato un anno record con 3,6 miliardi di euro di utile. Rbi a parole ha considerato un ritiro dalla Russia, ma sino a oggi non è accaduto nulla, fermo restando che nel caso delle sanzioni si adempie alle regole dettate dall’Unione Europea. Raiffaisen International è però una delle poche banche in Russia a cui è ancora consentito partecipare al circuito Swift. Insomma, il filo rosso tra Vienna e Mosca è diventato un po’ più intricato ma sembra che nessuno abbia voglia di tagliarlo veramente.

Tag:Crisi ucraina
Jerry Calà contro i no vax dopo l’infarto: sui social c’è chi ha attribuito il malore dell’attore alla vaccinazione anti-Covid.
  • Attualità
Jerry Calà contro i no vax dopo l’infarto: «Commenti ignobili»
Sui social c’è chi ha attribuito il malore dell’attore, poi operato a Napoli, alla vaccinazione anti-Covid.
Redazione
Chiara Ferragni vende? Analisi dei suoi assetti societari tra quote e partner
  • Aziende
The Board Salad
Avm Gestioni di Giovanna Maria Dossena è interessata a entrare nella Fenice S.r.l di Chiara Ferragni. Che oltre ad avere tutte le quote di The Blonde Salad - Tbs Crew, è socia di Serendipity. I ricavi cresciuti a 7 milioni, i partner Barletta e Bulgari, la breve esperienza nel cda di Tod's: gli affari dell'imprenditrice digitale.
Elisa Serafini
Chi è Yari Carrisi? Il figlio di Al Bano e Romina Power ha seguito le orme del padre e ha avuto una relazione con Nike Rivelli.
  • Cultura e Spettacolo
Yari Carrisi chi è: età e fidanzata del figlio di Albano e Romina
Nel 2017, la storia d’amore tra Yari e Naike si è conclusa. Poi Yari nel 2020 ha annunciato il fidanzamento con Thea Crudi.
Virginia Cataldi
L'auto elettrica non sfonda in Italia: vendite in calo, i motivi del flop
  • Attualità
La colonnina infame
Agli italiani le auto elettriche proprio non piacciono: le immatricolazioni nel 2022 sono calate del 27 per cento, mentre negli altri grandi Paesi europei volano a medie del +30 per cento. I motivi? Prezzi ancora troppo alti, incentivi insufficienti, pochi punti di ricarica. L'analisi.
Giorgio Pirani
Crescita economica rallentata, Covid e guerra in Ucraina: tutti i problemi con cui deve fare i conti Xi Jinping
  • Mondo
La Cina chiede all’Aia di rispettare l’immunità di Putin
Alla vigilia della visita di Xi Jinping a Mosca, il ministero degli Esteri cinese, commentando il mandato emesso dalla Cpi per l'arresto di Putin, ha chiesto all'Aia di «assumere una posizione obiettiva e imparziale» ed «evitare politicizzazione e doppi standard».
Redazione
Dopo la Crimea, Vladimir Putin ha visitato anche Mariupol: è la prima volta che lo zar si reca in un territorio occupato dalle forze russe.
  • Attualità
Dopo la Crimea Putin ha visitato anche Mariupol
È la prima volta che lo zar si reca in un territorio occupato dalle forze russe da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina.
Redazione
Vladimir Putin, visita a sorpresa in Crimea per il nono anniversario dell'annessione, avvenuta il 18 marzo 2014.
  • Attualità
Putin, visita a sorpresa in Crimea per il nono anniversario dell’annessione
Il viaggio all'indomani della condanna da parte della Corte penale internazionale per crimini di guerra: lo zar ripreso in un centro per bambini di Sebastopoli.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021