I numeri non accennano a scendere, anzi continuano a preoccupare. Per questo l’Austria ha deciso di imprimere una svolta netta nella lotta al Covid 19 e la sua quarta ondata. A partire da lunedì prossimo, il Paese sarà in lockdown totale, senza alcuna distinzione tra chi ha fatto il vaccino e quanti, invece, non hanno ancora ricevuto la somministrazione. Un provvedimento che segue a stretto giro quelli già presi nei giorni scorsi per Salisburgo e l’Alta Austria, le due province più colpite dalla pandemia in questo momento. Una decisione che dovrebbe durare circa tre settimane, con scadenza già fissata al prossimo 13 dicembre. Da quel giorno le restrizioni proseguiranno, ma esclusivamente per quanti non abbiano ancora ricevuto il vaccino. Il lockdown annunciato questa mattina 19 novembre 2021, dal governo è stato accompagnato dalle parole forti pronunciate dal cancelliere Alexander Schallenberg, in conferenza stampa da Innsbruck con il ministro della Sanità Wolfgang Mueckstein: «Dobbiamo guardare davanti alla realtà, chi è contro al vaccino compie un attento alla nostra salute, non vogliamo la quinta e la sesta ondata, il virus non va via, il virus resta. A nessuno piace adottare misure che limitano la libertà, ma in troppi si sono comportati senza solidarietà».
Austria will become the first country in western Europe to reimpose a full coronavirus lockdown this autumn to tackle a new wave of infections, and will require its whole population to be vaccinated as of February https://t.co/74M8tOhgoh pic.twitter.com/iWLER6QAbs
— Reuters (@Reuters) November 19, 2021
Austria, dall’1 febbraio 2022 sarà introdotto l’obbligo vaccinale
Non è tutto perché nel Paese, a partire dal prossimo 1 febbraio verrà istituito l’obbligo vaccinale. Si tratta di una prima volta assoluta in ambito Covid per uno Stato dell’Unione europea. Una scelta spiegata così dal governatore del Tirolo Guenther Platter: «Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare. Ci sono troppe forze politiche che ci remano contro». Definendo la situazione «un vero e proprio attentato al sistema sanitario».