Il cimitero degli insetti
In Australia, nell’estate del 2019-20 sono andati perduti 19 milioni di ettari di foreste a causa degli incendi. Le conseguenze più gravi per oltre 14 mila specie di invertebrati, molte delle quali risultano già estinte.
In attesa di una nuova estate, ormai alle porte, in Australia è tempo di bilanci. La stagione 2019-20, infatti, è stata un vero incubo e ha portato alla morte di 34 persone, oltre ad aver bruciato 19 milioni di ettari di foreste. Tanti animali, tra cui i koala, hanno così perso parte del loro habitat naturale. E un nuovo studio condotto dal Programma nazionale di scienze ambientali (NESP) ha contribuito a fornire una fotografia ancora peggiore della situazione. Oltre 14 mila specie di invertebrati come insetti, ragni e vermi hanno subito effetti disastrosi, tanto che alcune di esse sono ormai estinte.
Il 95 per cento degli animali colpiti è invertebrato
«Il 95 per cento degli animali colpiti dagli incendi rientrano nella categoria degli invertebrati», ha dichiarato al Guardian John Woinarski, professore alla Charles Darwin University e autore principale della ricerca. «Un dato che finora non ha avuto la giusta attenzione». Gli esperti hanno dovuto a malincuore certificare l’estinzione definitiva della cocciniglia Banksia montana, finora diffusa nell’area occidentale del paese.
14,000 of invertebrate species lost their habitat during the 2019-20 bushfires in Australia. Researchers @payalbal, @HannahSFraser, @LibbyRumpff through the @TSR_Hub shared their findings with The Guardian. https://t.co/zJcDY9XWjU
— Science at Melbourne (@SciMelb) October 20, 2021
La scienza ritiene che la sola Australia possieda circa 111 mila specie differenti di animali invertebrati fra terrestri e acquatici, ma vi sono dati sufficienti per riconoscerne solo 32 mila (circa il 30 per cento). Lo scorso settembre, una ricerca dell’Università di Adelaide ne aveva classificate altre 850 fino ad allora ignote. Per questo, avvertono gli scienziati, il numero di esemplari coinvolti negli incendi – e probabilmente ora scomparsi – potrebbe essere di gran lunga più alto. Sebbene ricevano meno attenzione rispetto a mammiferi e uccelli, questi piccoli animali svolgono però un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’ecosistema. Molti di loro sono detritivori, ossia si nutrono di detriti come i rifiuti delle foglie, restituendo nutrienti al suolo e favorendo la crescita della flora.
In Australia altre 60 specie a rischio estinzione
«Molte specie fra le più vulnerabili sono ancora poco conosciute, poiché non siamo in possesso di dati sufficienti per la loro tutela», ha tuonato Jess Marsh, scienziata di Kangaroo Island e coautrice della ricerca. Il suo team ha infatti rilevato che, fra le 14 mila specie coinvolte negli incendi, oltre 1200 hanno perso il 30 per cento del loro habitat per colpa di incendi di grave entità. Per questo hanno chiesto al governo di inserire circa 60 razze nella categoria degli animali a rischio estinzione. Tra questi, i millepiedi Atelomastix dell’Australia occidentale, un tricottero del New South Wales e del Victoria e il ragno assassino di Kangaroo Island. Quest’ultimo rappresenta uno degli aracnidi più antichi della nazione, chiamato assassino poiché si nutre di altri suoi simili. Tale specie è solita vivere fra le foglie della bassa vegetazione, area più soggetta al fuoco degli incendi boschivi.
«Molti invertebrati sono poco conosciuti perché vivono in un’area molto ristretta», ha detto Marsh, evidenziando come i piccoli habitat di alcune specie potrebbero essere stati completamente distrutti dalle fiamme. «Questi animali sono la sostanza della vita eppure non ricevono la considerazione che meritano. Questo deve cambiare, altrimenti ne pagheremo le conseguenze a livello globale». Già lo scorso febbraio, il governo aveva dichiarato 113 specie di animali a rischio estinzione per colpa degli incendi, tra cui 13 uccelli, 20 rettili, 17 pesci e 19 mammiferi. In totale, i 15 mila roghi avrebbero portato alla morte, tra flora e fauna, di un miliardo di esemplari.