Il presidente di Arera Stefano Bessenghini ha dichiarato che il prezzo del gas naturale ha mostrato volatilità per il terzo e quarto trimestre ed è quindi possibile aspettarsi aumenti in bolletta. Anche l’Unione Nazionale Consumatori lancia l’allarme e afferma che senza la reintroduzione dello sconto statale si rischia un aumento in bolletta su base annua pari a 459 euro.

Le parole dell’Unione Nazionale Consumatori sugli aumenti del gas
Marco Vignola, responsabile del settore Energia dell’Unione Nazionale Consumatori ha spiegato i rischi derivanti dagli aumenti del gas. Infatti, secondo il responsabile, la stangata «potrà essere solo parzialmente attenuta a partire da ottobre, con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto, e che sarà introdotto solo nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro al megawattora». Vignola, basandosi sui dati Arera, ha anche lanciato un appello: «Il Parlamento raccolga il grido d’allarme lanciato da Besseghini».

Anche il Codacons si esprime sulla questione
Il Codacons dopo aver appreso la notizia data da Stefano Bessenghini ha rilanciato l’allarme. Secondo l’associazione «sui prezzi dell’energia pesano ancora le speculazioni sui mercati, con le quotazioni che si impennano quando aumenta la domanda da parte delle famiglie. Occorrerà in ogni caso capire come si evolveranno nei prossimi mesi le quotazioni energetiche, in un mercato caratterizzato da molta instabilità e, soprattutto, da inaccettabili speculazioni, che pesano come un macigno sulle tasche di famiglie e imprese». Anche il Codacons poi, ha voluto lanciare un appello a Palazzo Chigi per fermare gli aumenti del gas in bolletta: «Il governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell’energia sulle tasche degli italiani, considerato che l’inflazione alle stelle e due anni di caro-bollette hanno già impoverito gli italiani e ridotto sensibilmente i consumi».