Il caso si è aperto nel 2019 con un'inchiesta della Procura di Bari e riguardava il presunto dress code imposto alle allieve, con minigonna e tacchi a spillo.
Secondo giornalisti e attivisti iraniani è stata raggiunta da sei colpi di proiettile a Karaj. A sparare le forze di sicurezza della Repubblica Islamica.
La confidenza di Ikram Ijaz a un altro detenuto. Per i carabinieri di Reggio Emilia, le dichiarazioni dell’uomo sono credibili solo in parte: rimangono delle incongruenze.
La confessione dell'uomo, tuttora latitante in Pakistan, in una telefonata dell'8 giugno 2021. A febbraio comincerà il processo a carico dei famigliari della 18enne.