I tre attivisti di Ultima Generazione che sono stati arrestati per aver imbrattato il Senato (e in seguito rilasciati) sono accusati di un reato che non hanno commesso. Lo evidenzia Domani. Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, colti in flagranza di reato, andranno infatti a processo per danneggiamento, ma visto che la vernice utilizzata per l’azione dimostrativa era rimovibile con l’acqua, in realtà dovrebbero rispondere di imbrattamento.
Il danneggiamento è un reato più grave
Non si tratta, spiega Domani, di un tecnicismo: il danneggiamento è infatti un reato molto più grave, che oltre all’arresto prevede una pena da uno a cinque anni. L’uso della vernice lavabile dà origine a un’alterazione temporanea, facilmente rimovibile, che sembra rientrare più nella fattispecie dell’imbrattamento che in quella del danneggiamento. Eppure il giudice che ha presieduto la prima udienza del processo ha proceduto alla convalida dell’arresto per danneggiamento aggravato.

Il post di Matteo Salvini
«Bene così! Grazie ad una modifica del codice penale introdotta dai decreti sicurezza bis, quando ero ministro dell’Interno, i vandali che hanno imbrattato il Senato sono stati arrestati e rischiano una pena che va da uno a cinque anni di reclusione. Sembra una cosa normale ma prima dei nostri decreti non era così» ha scritto su Facebook Matteo Salvini. Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture fa riferimento all’aggravante che prevede l’arresto in caso di danneggiamento a un edificio di interesse culturale, come è appunto Palazzo Madama. L’imbrattamento aggravato (l’aggravante resta) prevede la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da mille a 3 mila euro, ma non l’arresto.
Il processo riprenderà il 12 maggio
Gli attivisti avevano chiesto di derubricare il reato a semplice imbrattamento. «La protesta è stata, come sempre, pacifica e non violenta, non avrebbe mai potuto né voluto portare il minimo danno alle persone. Il semplice imbrattamento è considerato punibile dal codice penale con un reato specifico», hanno dichiarato in un video. Il giudice ha ritenuto giusto respingere la richiesta preliminare della difesa di derubricare l’accusa a imbrattamento, dando il via a un procedimento che prevede punizioni molto più gravi, in caso di condanna. Il processo riprenderà il 12 maggio.
