Una cinquantina di persone hanno preso parte all’iniziativa durante la quale, mercoledì sera, è stata occupata la facoltà di Geologia all’università La Sapienza. L’azione di protesta si è svolta dopo il convegno «Metodi di lotta alla crisi climatica», organizzato nell’aula Majorana nel Dipartimento di Fisica.

Una 50ina di attivisti occupano la facoltà di Geologia della Sapienza
Tra le circa cinquanta persone che hanno condotto l’iniziativa di protesta nella serata di mercoledì vi erano sia rappresentanti dei Collettivi studenteschi che attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione, anche se, nella mattinata di giovedì il numero dei manifestanti è calato. Intanto la polizia monitora la situazione. L’occupazione è stata pacifica e non ci sono stati incidenti.
Le richieste degli attivisti
Nella pagina degli attivisti di del gruppo romano di mobilitazione internazionale FridaysForFuture si leggono le richieste: «Cessare ogni accordo, convenzione o progetto di ricerca ora in vigore della Sapienza con le seguenti aziende responsabili della crisi climatica e ogni loro forma di ingerenza nella didattica: Eni, Snam, Leonardo. Pubblicare i dettagli dei progetti di ricerca attuali e dei finanziamenti ricevuti da ogni azienda legata a La Sapienza, in modo che siano facilmente consultabili in modo chiaro e trasparente. Di istituire un comitato di professori/esse scelto durante le giornate di occupazione che faccia proposte per una didattica alternativa sulla crisi ecosociale, ma non di ecologismo di facciata o sostenibile, e che definisca dei criteri socio ambientali per le collaborazioni di soggetti terzi con l’Ateneo. Da parte studentesca deve essere possibile un monitoraggio del lavoro del comitato».