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9/11, vent’anni dopo

Da “sindaco d’America”, Rudy Giuliani è diventato avvocato di Trump. Il falco Cheney è arrivato a criticare The Donald come Colin Powell e l’ex presidente George W. Bush. Mentre Condoleezza Rice gioca a golf. I protagonisti dell’11 settembre, ieri e oggi.

9 Settembre 2021 18:1310 Settembre 2021 10:17 Redazione
i protagonisti dell'11 settembre ieri e oggi

Rudolph Giuliani, il sindaco eroe di New York, il presidente George W. Bush. La consigliera per la Sicurezza nazionale Condoleezza Rice e il falco Dick Cheney. Tutti nomi che sono legati a doppio nodo all’11 settembre 2001 quando l’attacco alle Torri Gemelle cambiò il mondo. Ap ha ricostruito chi erano e come erano visti dall’opinione pubblica in quei drammatici giorni e come hanno proseguito, a volte con qualche scivolone, le loro carriere.

11 settembre: i protagonisti ieri e oggi
Rudolph Giuliani a Ground Zero nel 2002 (Getty Images).

Rudolph Giuliani: da sindaco eroe a avvocato di Trump

Immediatamente dopo l’attentato, Rudolph Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001, venne salutato come un eroe. Determinato e sempre presente, condivise il dolore dell’intera Nazione da Ground Zero. «Il numero di vittime sarà più alto di quanto chiunque di noi possa sopportare», disse l’11 settembre di 20 anni fa. Oprah Winfrey lo proclamò addirittura «sindaco d’America», mentre la rivista Time lo elesse “Person of the year”.

i protagonisti dell'11 settembre 2001 ieri e oggi
Rudy Giuliani nel 2021 (Getty Images).

Dopo aver proposto senza successo una proroga del suo mandato in scadenza a causa dell’emergenza, si ritirò a vita privata. O quasi. Nel 2002 fondò la società di consulenza Giuliani Partners allargando via via il suo business fino a entrare in uno studio legale a Manhattan. Nel 2008 si candidò alle primarie repubblicane per la Presidenza ma dopo la disfatta in Florida, Stato su cui aveva puntato, si ritirò dalla corsa per appoggiare John McCain che ottenne sì la nomination ma venne sconfitto da Barack Obama. Il 7 aprile 2016 Giuliani dichiarò il suo endorsement a Donald Trump alle primarie dello Stato di New York, diventando poi uno dei più stretti collaboratori del candidato Gop.

 

i protagonisti dell'11 settembre 20 anni dopo
La copertina del Time dedicata a Rudy Giuliani.

 

Nel gennaio 2017 fu nominato da Trump consigliere per la Sicurezza informatica della Casa Bianca, un anno dopo entrò nel suo staff legale. Da allora si è continuamente speso in difesa di Trump. Nel settembre 2019 fu coinvolto nella vicenda legata alla controversia Trump-Ucraina che portò all’indagine sull’impeachment. Il 24 giugno 2021 una Corte d’appello di New York ha sospeso la sua licenza legale perché aveva rilasciato dichiarazioni «false e fuorvianti» sulle elezioni del 2020 in qualità di avvocato personale dell’allora presidente. Un finale amaro per una carriera cominciata proprio a New York nel 1969 e che lo ha portato a lavorare al dipartimento di Giustizia durante la presidenza di Ronald Reagan e a essere  procuratore federale a Manhattan nel 1983.

i protagonisti dell'11 settembre 20 anni dopo
Rudy Giuliani.

Bernard Kerik, da braccio destro di Rudy alla grazia di Trump

Bernard Kerik nel 2001 era commissario di polizia di New York City. Ombra del sindaco Giuliani nella gestione dell’emergenza, lo ha seguito anche successivamente entrando a fare parte della sua società di sicurezza. Nel 2003 il presidente George W. Bush lo nominò ministro degli Interni ad interim dell’Iraq e un anno dopo capo del dipartimento per la Sicurezza interna degli Stati Uniti. Quando venne alla luce che si avvaleva di due lavoratrici irregolari, una tata e una domestica, Kerik si ritirò. Successivamente ebbe una serie di problemi legali, tra cui una condanna per frode fiscale. Condannato a quattro anni di prigione, è stato graziato da Donald Trump nel 2020.

11 settembre 2001: i protagonisti ieri e oggi
George W. Bush a maggio 2021 (Getty Images).

George W. Bush: da The Pet Goat alla pittura a olio

Il 43esimo presidente Usa George W. Bush venne informato degli attacchi alle Twin Towers mentre leggeva The Pet Goat agli alunni di una seconda elementare a Sarasota, in Florida.

 

La stessa notte parlò alla nazione e tre giorni dopo visitò Ground Zero, dichiarando con un megafono in mano guerra ai terroristi: «Voglio far sapere a tutti voi che gli americani oggi sono in ginocchio, in preghiera per chi ha perso qui la vita. La nazione sta al fianco delle con le brave persone di New York City, e del New Jersey, e del Connecticut. Io vi sento! Vi sento! Il resto del mondo vi sente! E le persone, le persone che hanno distrutto questi edifici, sentiranno tutti noi presto». Il suo gradimento nei sondaggi schizzò all’85 per cento. La guerra al terrorismo portò all’occupazione di Iraq e Afghanistan. Bush pose un aut aut ai talebani: «Consegnino i terroristi, o condividano il loro destino». Com’è finita, 20 anni dopo, è sotto gli occhi di tutti. Quanto a Bush si era da tempo ritirato dalle scene, dandosi alla pittura a olio in Texas quando i Navy Seal il 2 maggio 2011 uccisero Osama Bin Laden nell’operazione Neptune Spear. Quando il presidente Joe Biden ha ritirato le forze statunitensi dall’Afghanistan, ha solo commentato di osservare gli sviluppi «con profonda tristezza».

i protagonisti dell'11 settembre 2001 ieri e oggi
George W. Bush, Nancy Pelosi e Dick Cheney nel 2007 (Getty Images).

Dick Cheney: da falco alle critiche a Trump

Mentre i servizi segreti l’11 settembre trasferivano il presidente da una base militare all’altra del Paese per paura di un nuovo attacco terroristico, il suo vice Richard “Dick” Cheney era al riparo nel bunker all’interno della Casa Bianca. Cheney presto si conquistò la fama di falco. Convinto sostenitore di una risposta agli attacchi con «qualsiasi mezzo a nostra disposizione», spinse per la guerra in Iraq nel 2003. Nel luglio 2009, al termine di un’inchiesta interna, l’ex direttore della Cia Leon Panetta rivelò l’esistenza di un “programma contro il terrorismo” semi-clandestino che Cheney aveva ordinato di tenere nascosto al Congresso e agli organi parlamentari di controllo sui Servizi, che prevedeva le extraordinary rendition e il waterboarding. In una parola abusi e torture, come quelle perpetrate nel carcere di Guantanamo.

i protagonisti dell'11 settembre 2001 ieri e oggi
L’ex vicepresidente Dick Cheney ai funerali di George H.W. Bush nel 2018 (getty Images).

Dopo cinque attacchi di cuore e un trapianto nel 2012, Cheney ha visto la figlia Liz conquistare il suo vecchio seggio al Congresso nel Wyoming. A causa delle sue critiche a Trump si è rotto il legame con il partito repubblicano. La carriera di Cheney è stata raccontata nel film Vice – L’uomo nell’ombra del 2018 scritto e diretto da Adam McKay con Christian Bale, che ripercorre le tappe della sua ascesa politica fino alla vicepresidenza degli Stati Uniti.

Colin Powell: dalla guerra in Iraq all’addio al Gop

Colin Powell è stato il 65esimo Segretario di Stato degli Stati Uniti sotto George W. Bush. Davanti alle Nazioni Unite sostenne che Saddam Hussein stava costruendo armi di distruzione di massa in Iraq. Il dittatore fu rovesciato e ucciso, ma non vennero mai trovate armi non convenzionali. Eppure Powell non rinnegò mai le sue convinzioni interventiste. L’Iraq invece divenne anni dopo terreno di coltura per il sedicente Stato Islamico. Durante la sua carriera ha gestito ben 28 crisi (compresa l’invasione di Panama nel 1989 per rovesciare Manuel Noriega e l’operazione Desert Storm durante la guerra del Golfo del 1991).

i protagonisti dell'11 settembre 2001: ieri e oggi
Colin Powell alla convention democratica del 2020 (Getty Images).

Pur dichiarandosi repubblicano, ed essendo registrato come tale, sia nelle elezioni presidenziali del 2008 che in quelle del 2012 dichiarò pubblicamente il proprio sostegno a favore del candidato democratico Barack Obama, attirandosi così le critiche di diversi esponenti repubblicani. Inoltre ha pubblicamente dichiarato di aver votato per Hillary Clinton nel 2016, insieme all’ex presidente Bush; nel giugno 2020 ha sostenuto Biden intervenendo alla convention democratica. Ha lasciato il partito repubblicano dopo l’assalto del 6 gennaio scorso al Campidoglio.

Condoleezza Rice: dalla sottovalutazione delle minacce alla cattedra a Stanford

Consigliere per la Sicurezza nazionale di Bush, Condoleezza Rice nell’estate 2001 incontrò il direttore della Cia George Tenet che lanciò l’allarme su possibili attacchi di al-Qaeda contro obiettivi americani. Un allarme che Rice sottovalutò considerandolo, disse poi, datato.

I protagonisti dell'11 settembre ieri e oggi
L’ex Segretaria di Stato Condoleezza Rice sul campo da golf (Getty Images).

Dopo gli attentati dell’11 settembre, Rice è stata incaricata di delineare una nuova politica di sicurezza nazionale includendo la difesa missilistica. Insieme con Cheney e il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, appoggiò l’invasione dell’Iraq. Rice è diventata segretario di Stato dopo Powell quindi è tornata come rettore alla Stanford University. Nel 2012 è stata una delle prime due donne a entrare nell’Augusta National Golf Club.

i protagonisti dell'11 settembre 2001 ieri e oggi
Khalid Shaykh Muhammad, nel 2009 e a inizio 2000.

Khalid Shaykh Muhammad: da al-Qaeda a Guantanamo

Il terrorista pakistano Khalid Shaykh Muhammad era uno dei leader di al Qaeda. La Commissione sull’11 settembre lo etichettò come il principale artefice degli attacchi alle Torri Gemelle. Fu catturato nel 2003 a Rawalpindi, in Pakistan, dalla intelligence Usa e dalla polizia segreta del Pakistan, poi fu trasferito nelle prigioni della Cia in Polonia e Afghanistan e infine a Guantanamo. Sotto tortura confessò di essere coinvolto in tutti i principali attentati di al Qaeda, incluso quello al World Trade Center del 1993 e la strage del 2001 (pianificata con il benestare di Osama bin Laden). La data del suo processo è stata posticipata più e più volte. Rimane a Guantanamo, a tempo indeterminato.

 

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