L’11 ottobre il sito della Cgil è stato per ore irraggiungibile a causa di un attacco hacker. Si è trattato, ha spiegato il sindacato, «di un’azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, ovvero con la tipologia di fenomeno informatico malevolo denominato “attacco DDoS” (Denial-of-service attack), un fenomeno, occorso in più riprese a partire da sabato scorso». Sono stati registrati circa 130 mila tentativi di connessione in contemporanea da più Paesi: gli indirizzi IP utilizzati provengono in gran parte da Germania, Cina, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Indonesia. L’eccessivo traffico ha mandato fuori uso la pagina. Secondo la Cgil, si tratta di un attacco informatico ben organizzato e strutturato visto che sta andando avanti da giorni nonostante l’intervento dei tecnici informatici. A complicare gli interventi il fatto che proprio durante l’assalto di sabato alla sede romana del sindacato sono stati distrutti alcuni server.
Attacco hacker al sito della Cgil: la denuncia alla Polizia postale
Ancora ignoti i responsabili ma dopo l’assalto di alcuni manifestanti No Green Pass aizzati da Forza Nuova, sorge il sospetto che i due eventi siano collegati. «Gli attacchi informatici sono senza volto ma in questo caso la firma in calce è così evidente che chiunque potrà intuirne la matrice», ha dichiarato la Cgil facendo il verso a Giorgia Meloni che da Madrid aveva commentato le violenze del 9 ottobre dicendo: «È sicuramente violenza e squadrismo, poi la matrice non la conosco. Nel senso che non so quale fosse la matrice di questa manifestazione, sarà fascista, non sarà fascista, non è questo il punto. Il punto è che è violenza, è squadrismo e questa roba va combattuta sempre». Intanto la Cgil ha denunciato l’attacco hacker alla polizia postale. «Stiamo raccogliendo i dati tecnici in un report che consegneremo alla Polizia postale per la denuncia di crimine informatico e alla Digos per le valutazioni sulla strategia di pianificazione delle violenze squadriste di sabato», ha reso noto il sindacato.