Andrea Purgatori ritorna con un appuntamento speciale di Atlantide, in onda questa sera, domenica 28 novembre 2021, alle 21.15 su La7. Nel corso della puntata, nella quale il conduttore ripercorrerà la storia di John Fitzgerald Kennedy, verrà trasmesso in prima visione JFK Revisited, il documentario di Oliver Stone uscito nel 2021 e dedicato al suo assassinio. Basato sul saggio Destiny Betrayed: JFK, Cuba and the Garrison Case di James DiEugenio, si propone di dare una chiusura al film girato dal regista nel 1991, «sistemando una serie di questioni in sospeso e correggendo gran parte dell’ignoranza creatasi attorno al caso e alla pellicola».
Atlantide – JFK Revisited: le cose da sapere sul documentario in onda questa sera su La7 alle 21.15
Atlantide – JFK Revisited: di cosa parla il documentario di Oliver Stone
A trent’anni di distanza dal film JFK – Un caso ancora aperto, nel documentario JFK Revisited Stone esamina i documenti recentemente desecretati su uno dei misteri più controversi del ‘900: il delitto Kennedy, ucciso in un attentato a Dallas nel 1963. Con le voci narranti di Whoopi Goldberg e Donald Sutherland, e grazie al contributo di un team di scienziati forensi, medici, esperti di balistica, storici e testimoni, il cineasta accompagna il pubblico in un viaggio attraverso una serie di prove che dimostrerebbero come, nel caso Kennedy, molti restano ancora i dubbi. In un percorso a ritroso, ricostruisce tutta la vicenda da quel lontano 22 novembre: lo shock della notizia, l’arresto e l’uccisione dell’ex marine Lee Harvey Oswald, l’istituzione della Commissione Warren e le conclusioni forse affrettate.
Atlantide – JFK Revisited: chi era John Fitzgerald Kennedy
Atlantide – JFK Revisited: John Fitzgerald Kennedy, simbolo del sogno americano
Nato a Brooklyn nel 1917, John Fitgerald Kennedy è noto per essere stato il 35esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, incarico che ha ricoperto dal 1961 al 1963. Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale come volontario e, successivamente, entrò in marina. Una ferita alla schiena, lo obbligò a fare rientro a Boston, dove intraprese la carriera politica. Si avvicinò al Partito Democratico, dove militò inizialmente come deputato e, in una secondo momento, come senatore. Il 2 gennaio 1960 annunciò pubblicamente la decisione di concorrere alle elezioni presidenziali, scegliendo come vicepresidente Lyndon Johnson. Fu proprio nel discorso di accettazione della candidatura che accennò alla nota teoria della ‘Nuova Frontiera’ che, come in passato aveva indotto i pionieri a estendere verso ovest i confini degli USA, avrebbe aiutato la democrazia americana a conquistare nuovi traguardi, combattere la disoccupazione, migliorare il sistema educativo e sanitario, tutelare gli anziani e, in politica estera, aiutare i paesi sottosviluppati. Nel corso della campagna elettorale, Kennedy assunse posizioni riformiste, assicurandosi i voti degli ambienti intellettuali e delle minoranze di colore.
Atlantide – JFK Revisited: La vittoria e la gestione dell’incarico
A novembre del 1963, JFK vinse le elezioni, battendo il repubblicano Richard Nixon, seppur con un minimo margine di maggioranza. E, in occasione della sua investitura ufficiale, avvenuta il 20 gennaio 1961 a Washington, annunciò la decisione di varare un programma ‘Food For Peace’ e stabilire una ‘Alleanza per il progresso’ coi paesi latino-americani. Da maggio di quell’anno, prese parte a una serie di importanti viaggi diplomatici in Europa: ebbe modo di incontrare De Gaulle a Parigi, Krusciov a Vienna e Mac Millan a Londra per discutere dei rapporti tra USA e URSS, del disarmo, della questione di Berlino, la crisi del Laos e le relazioni tra Stati Uniti e alleati europei. Sul piano della politica internazionale, Kennedy puntava su un’intesa mondiale basata sulla supremazia delle due potenze, garanti della pace e della guerra.
Atlantide – JFK Revisited: il delitto
Il 22 novembre 1963 partì per una visita ufficiale a Dallas, dove venne accolto dai residenti con applausi, urla di incitamento e qualche fischio. Quell’atmosfera di festa venne interrotta dalla tragedia: mentre salutava la folla dall’auto scoperta, in compagnia della moglie Jackie, venne assassinato da alcuni colpi di fucile. L’ex marine Lee Harvey Oswald venne arrestato dalla polizia in un cinema poco distante dal luogo del delitto, accusato di aver freddato Kennedy nel quadro di una cospirazione conservatrice. Due giorni dopo, Oswald venne ucciso a sua volta, prima di essere portato in tribunale (motivo per cui non vi fu un processo), dal proprietario di un night club, noto alle autorità per i suoi rapporti con la mafia. Jack Ruby giustificò il gesto, sostenendo di essere un patriota e di essere rimasto turbato dalla morte di Kennedy. Una settimana dopo, il presidente Johnson istituì la Commissione Warren e diede il via alle indagini sul caso. A tutt’oggi, malgrado l’arresto dell’esecutore materiale, sono ancora diverse le zone d’ombra sulla vicenda.