Niente da fare per Xasiya, la piccola tigre bianca dello zoo di Atene che in molti amavano, si è deciso per la sua eutanasia.

L’annuncio ufficiale dello zoo di Atene
L’annuncio della decisone ufficiale arriva direttamente dall’Attica Zoological Park di Atene che aveva preso in cura il cucciolo di tigre bianca: «Purtroppo i suoi gravi e incurabili problemi genetici, dolorosi e incoerenti con il rispetto della qualità della vita e delle regole di benessere, hanno portato sia i 12 veterinari greci membri del comitato istituito dal Ministero dell’Ambiente sia gli esperti stranieri a suggerire all’unanimità alle autorità competenti che l’eutanasia era l’unica opzione, come spesso accade nei casi in cui un animale soffre senza alcuna speranza di miglioramento. A seguito dell’ordine definitivo delle autorità, alla presenza dei veterinari della Regione dell’Attica orientale, la piccola Xasiya se ne è andata in maniera indolore, nel luogo dove è stata tutto questo tempo e tra le persone che l’hanno curata e amata in queste sei settimane». Il comunicato dello zoo continua: «L’animale è stato trasferito al laboratorio di anatomia patologica della Scuola Veterinaria dell’Università della Tessaglia. In occasione della triste storia si spera in una maggiore sensibilità sulla necessità di combattere il traffico di animali selvatici».

La vicenda del cucciolo di tigre bianca
È stato sempre lo zoo di Atene in passato a spiegare la storia di Xasiya. Infatti ha raccontato: «Dal 28 febbraio, quando è stata abbandonata fuori dall’area dello zoo, su ordine delle autorità competenti, la piccola Xasiya è rimasta per cure presso le nostre strutture. Fin dal primo momento si sono resi conto dei gravi problemi che stava affrontando. Si tratta di un animale di circa 3 mesi, in pessime condizioni fisiche e la sua salute è stata stimata come critica. Nello specifico, si tratta di un felino, che non ha ricevuto cure e nutrizione adeguate, con conseguente grave problema di salute, forse irreversibile, muscolo-scheletrico e altre patologie. Purtroppo, sembra essere un’altra vittima del commercio illegale di fauna selvatica. Allo stesso tempo, a causa dello scheletro deformato, alcuni organi vengono compressi, ostruendo così anche l’assunzione di cibo o la respirazione». Ora dopo diversi mesi ed esami si è giunti alla conclusione dell’eutanasia per Xasiya.