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AstraZeneca, verso lo stop alla somministrazione per gli under 50

Il Cts è pronto a cambiare le indicazioni per i vaccini a vettore virale, riservandoli a chi ha più di 50 anni. Chi lo ha già ricevuto potrebbe fare il richiamo con Pfizer o Moderna. Allo studio una terza dose per i soggetti più a rischio.

10 Giugno 2021 11:5010 Giugno 2021 12:04 Redazione
Il Cts è pronto a cambiare le indicazioni per i vaccini a vettore virale, riservandoli a chi ha più di 60 anni

Potrebbe arrivare un nuovo stop nella somministrazione del vaccino AstraZeneca agli under 50. E questo perché, con la curva del contagio in calo, e con il cambio del rapporto tra rischio di infezione e beneficio del vaccino, i – comunque rari – casi di trombosi tra i giovani preoccupano più che in passato. La decisione potrebbe riguardare anche Johnson&Johnson, unico monodose ma anch’esso a vettore virale.

Aifa e Comitato tecnico scientifico, quindi, sarebbero decisi a modificare le indicazioni per il vaccino anglo-svedese, cambiando il passaggio in cui se ne raccomanda la somministrazione «in via preferenziale» alle persone con più di 60 anni. L’inciso «in via preferenziale» dovrebbe essere tolto, per indicare come, per gli under 50, siano meglio Pfizer e Moderna. Al momento, la soglia d’età non dovrebbe essere abbassata ulteriormente, mentre in Inghilterra è stato sconsigliato al di sotto dei 40 anni.

Basta open day

Secondo uno studio di Science, come ha ricordato il direttore scientifico dell’istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, il rischio di eventi trombotici legati ai vaccini a vettore virale tra i 20 e i 29 anni è di 1,1 ogni 100 mila, quello di contrarre una forma grave di Covid varia tra lo 0,8 e il 6,9: «Non lo proporrei a donne sotto i 40 anni», ha aggiunto. E questo perché la maggior parte dei rarissimi casi di trombosi ha colpito i giovani, e soprattutto donne.

Il cambio di rotta serve anche per impedire alle regioni di proseguire con gli open day – giornate in cui vaccinare chi non è prenotato – dedicati soprattutto ai vaccini a vettore virale, come Johnson&Johnson e, appunto, AstraZeneca. La Campania, ha cancellato l’appuntamento di domani organizzato dalla Asl Napoli 2, mentre altre regioni come Lazio e Sicilia proseguono senza interruzioni.

Combinare i vaccini 

La soluzione per gli under 50 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca potrebbe essere quella del «mix and match», cioè la combinazione tra vaccini diversi: in questo caso, il richiamo potrebbe essere effettuato con un altro prodotto, Pfizer o Moderna, senza che questo comporti rischi di alcun genere. Anzi, la rivista Nature ha pubblicato uno studio in cui si dimostra come la risposta immunitaria, in questo caso, sia addirittura maggiore del normale.

Terza dose Pfizer

Allo studio c’è anche la possibilità di un secondo richiamo (terza dose) per i soggetti più a rischio, cioè circa 20 milioni di persone fragili per età (dai 60-65 anni in se), per malattie pregresse o per la particolare attività professionale svolta (operatori sanitari, forze dell’ordine). Si pensa che sia necessario coprire queste categorie per fronteggiare il virus, che rischia di diventare endemico come quello influenzale (che ogni anno mette a rischio proprio anziani e persone fragili). I luoghi scelti per queste somministrazioni dovrebbero essere ambulatori e Asl, non più hub dedicati, è il siero scelto è quello Pfizer.

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