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Tre palle e un soldo

La strana coppia

Revo è la nuova spac di Costamagna e Minali. Un tandem inedito che unisce un banchiere e un assicuratore. Capitale iniziale 200 milioni. In previsione c’è la quotazione in Borsa.

11 Maggio 2021 11:01 Redazione
Costamagna e Minali aprono una nuova società

La finanza unisce e divide molti personaggi. Ma questa che si è formata è decisamente una coppia che non ci si sarebbe aspettati. Ovvero Claudio Costamagna e Alberto Minali insieme, che lunedì 10 maggio hanno lanciato una nuova Spac, la Revo, specializzata nell’insurtech. Un business che, viste le premesse, promette bene. Strana coppia perché finora i due non si erano mai incontrati. Costamagna, una lunga carriera apicale in Goldman Sachs, chiusa l’esperienza al vertice di Cdp ha avviato con successo un’attività nel campo degli investimenti in aziende piccole ma dalle grandi potenzialità, tipologia questa dove i grandi fondi d’investimento non vanno a mettere il naso.

Cacciato in malo modo da Cattolica Assicurazioni

Minali è uscito da Cattolica, di cui era amministratore delegato, nonché l’artefice dell’arrivo di Warren Buffet nel capitale della compagnia non ancora diventata spa. Il manager fu poi rudemente allontanato dal presidente Bedoni con l’appoggio della quasi totalità del cda, una mossa che provocò la reazione dall’Ivass, l’autorità di controllo delle assicurazioni, che di fatto obbligò Bedoni a non ripresentare la propria candidatura al vertice di Cattolica, per “raggiunti limiti” (non solo di anzianità). Ora Minali ha deciso il salto, passando da manager a “padrone”, invenstendo nella Revo soldi ed esperienza.

Una nuova spa attiva nel settore dell’insurtech

L’ex manager di Generali e Cattolica ha messo sul tavolo l’idea, ovvero infilarsi in un campo, quello delle specialty assicurative e dei rischi parametrici, dove le grandi compagnie italiane, sonnacchiose, non hanno mai messo piede e quelle straniere non considerano l’Italia un mercato sufficientemente interessante. Costamagna la capacità di bussare alle porte dei grandi investitori istituzionali e dei family officies, tanto che la loro Spac parte già con quasi 200 milioni di dote prima ancora di atterrare a piazza Affari.

Tag:Potere
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