Assegno unico, quanto vale per le famiglie: 1.500 euro a figlio per gli autonomi

Virginia Cataldi
06/09/2022

A quanto ammonta l'assegno unico per le famiglie? Lo Stato, da marzo, ha speso circa due miliardi di euro per gli autonomi.

Assegno unico, quanto vale per le famiglie: 1.500 euro a figlio per gli autonomi

Da marzo viene erogato l’assegno unico figli 2022, ovvero un sussidio economico in favore delle famiglie con figli, dal 7° mese di gravidanza, fino al 21° anno di età. La misura è stata introdotta dal governo Draghi e pensata dall’esecutivo Conte. Ma a quanto ammonta l’importo che i nuclei familiari possono percepire? Ad oggi, per esempio, alcuni lavoratori autonomi hanno ricevuto fino a 1.500 euro a figlio.

Assegno unico, quanto vale per le famiglie? 

L’assegno unico e universale figli ha un valore che varia da 175 euro a 50 euro al mese per ogni figlio minorenne. Dai 18 ai 21 anni il contributo varia da da 85 euro a 25 euro. L’importo spettante dipende dall’ISEE e all’età dei bambini, ad eccezione dei figli disabili per cui non vi sono limiti di età.

A quanto ammonta l'assegno unico per le famiglie? Lo Stato, da marzo, ha speso   circa due miliardi di euro per gli autonomi.

A partire da marzo, gli autonomi hanno ricevuto oltre 2 miliardi di euro. In particolare, hanno beneficiato della misura le famose partita Iva, ma anche coltivatori, commercianti, artigiani, collaboratori e professionisti parasubordinati. Si è trattato però di famiglie che non beneficiavano già di assegni familiari o detrazioni fiscali per figli a carico. Queste, da allora, hanno percepito un contributo medio per figlio di circa 1.500 euro. Come riporta il Corriere della Sera, l’importo mensile più alto è arrivato in Calabria (154 euro), mentre quelli più bassi si sono registrati nel Nord, la patria d’elezione degli autonomi. Ovvero, Friuli Venezia Giulia (117 euro), Piemonte (115 euro), Emilia-Romagna e Lombardia (113 euro, poi calato di un euro negli ultimi due mesi), Veneto (111 euro). Sul podio ci sono invece Campania (201 mila) e Lazio (208 mila).

A quanto ammonta l'assegno unico per le famiglie Lo Stato, da marzo, ha speso   circa due miliardi di euro per gli autonomi.

A chi spetta il bonus? 

L’assegno unico figli spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori. Questi possono essere non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati. Non ci sono nemmeno limiti di reddito. In particolare, ne beneficiano le famiglie:

  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a decorrere dal 7° mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
    1) frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea, ovvero frequenti o sia iscritto a:
    – licei, istituti tecnici, istituti professionali di durata quinquennale per il conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore;
    – percorsi di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale), a cui si accede dopo la scuola media e che normalmente ha una durata di 3 o 4 anni finalizzata a ottenere una Qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico;
    – percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblici che privati, a cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di 4° livello EQF ;
    – Istituti Tecnici Superiori (ITS), di durata biennale o triennale, cui normalmente si accede con il diploma di scuola secondaria, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di 5º livello EQF;
    – corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento;                                                                                                                            2) svolga un tirocinio oppure un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;          3) sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;                                         4) svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico per cui non sono previsti limiti di età.