L’osservatorio statistico dell’INPS ha diffuso i dati relativi al primo trimestre del 2023 sull’Assegno unico. Come si legge nel comunicato stampa del 9 maggio 2023, la spesa complessiva nel primo trimestre 2023 è stata di 4,4 miliardi di euro, con 9,4 milioni di figli beneficiari. Quanto all’importo medio erogato, invece, questo è stato pari a 142 euro per figlio, una media di 224 euro per richiesta. Si sottolinea che nei dati diffusi dall’INPS sono state già prese in considerazione le maggiorazioni dell’Assegno unico previste dalla Legge di Bilancio 2023, mentre si è ancora in attesa dei nuovi aumenti previsti dal decreto lavoro.
Assegno unico, i dati INPS sul primo trimestre 2023
Nell’analisi viene palesata la panoramica completa del primo anno di vita della misura, marzo 2022 – marzo 2023. In tale arco temporale sono stati erogati in totale 17,4 miliardi di euro, di cui 4,4 miliardi solo nei primi tre mesi del 2023. L’importo medio nei primi tre mesi dell’anno, come detto, è pari a 224 euro per ogni richiedente e 142 euro per figlio. Più nello specifico si oscillla tra un minimo di 55 euro, erogati a chi non presenta l’Isee o supera la soglia di 43.240 euro, ad un un massimo di 215 euro per chi ha un valore Isee minimo, ovvero 16.215 euro.
Per quanto riguarda, invece, il numero dei nuclei familiari che nei primi tre mesi del 2023 hanno beneficiato della mensilità del reddito di cittadinanza, integrata dall’Assegno unico, questo è pari a 300.000 unità per circa 500.000 figli a carico. L’integrazione media, nel dettaglio, è di 193 euro al mese, cioè 115 euro per figlio.
Assegno unico a maggio 2023
Come si diceva in precedenza, il nuovo decreto lavoro ha previsto un’ulteriore maggiorazione per l’Assegno unico che, per quel che si sa al momento, dovrebbe essere corrisposto alle famiglie già a maggio 2023. Dal 10 al 20 maggio saranno erogate le somme per gli assegni che non hanno subito variazioni rispetto ad aprile 2023, mentre dal 20 al 30 maggio sarà il turno dei nuovi nuclei familiari che ne hanno fatto richiesta e di chi ha diritto ad un importo diverso rispetto al mese precedente.