Dal primo luglio, a meno di nuovi slittamenti, parte l’assegno unico, misura universale destinata a tutti i figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno d’età. Per il momento si tratta di una misura ponte che varrà da luglio a dicembre. A partire dal 2022 invece l’obiettivo è superare grazie a essa tutte le misure esistenti a sostegno delle famiglie.
Assegno unico: chi ne ha diritto
Per godere del beneficio l’Isee non deve superare la soglia dei 50 mila euro. Le famiglie con Isee fino a 7 mila euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli.
Potrà beneficiare di tale misura chi paga le tasse in Italia e sia residente da almeno 2 anni. Oltre ai cittadini italiani e dell’Ue sono ammessi gli extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo – almeno semestrale – di lavoro o ricerca, oppure residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuativi. Il nuovo assegno interessa lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e anche autonomi, liberi professionisti e disoccupati. Nella fase transitoria – da luglio a dicembre 2021 – è destinato alle famiglie escluse dagli assegni familiari, percepiti invece dai lavoratori dipendenti. Per la prima volta viene riconosciuto anche ai lavoratori autonomi oltre che a disoccupati, soggetti «inattivi» e percettori di Reddito di cittadinanza. Secondo le stime del governo, a usufruire del nuovo assegno in questa prima fase saranno circa 1,8 milioni di famiglie (con 2,7 milioni di figli minori).
Assegno unico: come si calcola l’importo
L’importo dell’assegno unico dipende dal numero di figli: l’importo massimo mensile è 167,5 euro per primo e secondo figlio, maggiorato del 30% dal terzo figlio in poi.
Le famiglie che godono già di assegni familiari fino a dicembre avranno una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio (fino a due figli); 70 euro in più a figlio per famiglie con 3 o più figli. Una famiglia con due figli, ad esempio, percepirà un assegno di 335 euro, mentre l’assegno triplica se si hanno almeno tre figli: 653 euro.
Per la fascia 18-21anni l’assegno è ridotto ed è vincolato a determinate condizioni. I maggiorenni devono essere iscritti all’università o partecipare a un corso di formazione o, ancora, svolgere il servizio civile universale. A partire da gennaio 2022, l’assegno unico eliminerà del tutto detrazioni e assegni.
Assegno unico: compatibilità con il Reddito di cittadinanza
L’assegno unico per i figli è compatibile con il Reddito di cittadinanza e con ulteriori misure in denaro a favore dei figli a carico concesse dalle Regioni e dai Comuni. Le somme erogate a titolo di assegno per i figli non saranno soggette ai vincoli di spesa e prelievo che limitano altri benefici eventualmente concessi.
Assegno unico: come si ottiene
Per ottenere il nuovo assegno occorrerà presentare domanda online all’Inps (o a patronati e Caf). Le regole saranno fissate dall’Inps entro il 30 giugno.
Assegno unico: come viene erogato l’assegno
L’importo sarà erogato mediante bonifico bancario sul conto corrente. In caso di affido condiviso dei minori, si procederà all’accredito al 50% sull’Iban di ciascun genitore. L’assegno sarà esentasse.