Assassinio di Gianni Versace, 25 anni dalla morte dello stilista: ancora ignoti i motivi

Debora Faravelli
15/07/2022

Luci e ombre sull'assassinio di Gianni Versace consumatosi venticinque anni fa: ancora ignoti i motivi che spinsero Andrew Cunanan a compiere l'esecuzione. 

Assassinio di Gianni Versace, 25 anni dalla morte dello stilista: ancora ignoti i motivi

Sono passati venticinque anni dall’assassinio di Gianni Versace, un fatto che ha sconvolto il mondo della moda e non solo: a distanza di un quarto di secolo, restano ancora ignoti i motivi che spinsero l’assassino a decretare la fine del re della moda (ma non il suo spirito e il suo mito, destinati all’immortalità).

25 anni dall’assassinio di Gianni Versace

L’omicidio è avvenuto nella mattinata del 15 luglio 1997 mentre il celebre stilista, considerato uno dei più rivoluzionari di tutti i tempi, stava tornando dalla sua passeggiata quotidiana con i giornali sottobraccio. Il suo assassino lo stava aspettando davanti alla sua abitazione di Miami Beach, in Florida, ed è proprio davanti al cancello di Casa Casuarina (così l’imprenditore aveva ribattezzato la sua magione) che la pistola ha esploso i colpi in direzione di Versace. I proiettili hanno raggiunto quest’ultimo prima alla nuca e poi, quando era già accasciato a terra, sul resto del corpo. Inutile ogni soccorso da parte del compagno Antonio D’Amico, allertato dagli spari: ormai non c’era più niente da fare se non constatare il decesso dello stilista.

Chi è il killer 

La notizia choc della morte dell’imprenditore, ritenuto uno dei maestri più visionari e istrionici che la moda abbia mai conosciuto, in un attimo ha fatto il giro del mondo. Le indagini dell’FBI hanno portato all’identificazione del killer in Andrew Cunanan, tossicodipendente di 28 anni e serial killer di professione datosi alla fuga dopo il delitto e inserito nella lista dei ricercati più pericolosi degli Stati Uniti.

Per arrivare all’1116 di Ocean Drive, aveva percorso sessanta isolati a piedi e niente e nessuno avrebbe potuto distoglierlo. Del resto, era andato a Miami proprio per questo, per avere ciò che gli altri omicidi commessi (quattro) non potevano dargli: la popolarità e la fama. Dopo quell’esecuzione, sarebbe infatti passato alla storia perché nessuno avrebbe più parlato di Versace senza associarlo al suo nome. Dopo nove giorni venne trovato morto in una casa galleggiante a Indian Creek, dove si era suicidato utilizzando lo stesso fucile col quale aveva ucciso lo stilista.