Tra i più grandi conoscitori della letteratura italiana nonché ex deputato del Partito Comunista, Asor Rosa è morto all’età di 89 anni. Professore alla Sapienza di Roma per diversi decenni, ha studiato soprattutto i rapporti tra letteratura e ideologie politiche distinguendosi nel mondo della saggistica e della critica.
Asor Rosa morto a 89 anni
Di formazione marxista e vicino alle posizioni operaiste di Mario Tronti, negli anni ha collaborato alle riviste Quaderni rossi, Classe operaia, Laboratorio politico e Mondo Nuovo. Direttore di Contropiano (1968) e, dal 1990, del settimanale del PCI Rinascita. Per cinquantadue anni ha insegnato letteratura italiana in università dirigendo anche la grande opera intitolata Letteratura Italiana pubblicata in venti volumi tra il 1982 e il 2000.

Dopo Scrittori e popolo, il suo primo libro uscito nel 1965, ha scritto numerosi testi di saggistica e memorialistica. Una volta abbandonata l’attività didattica (2003), si è dedicato alla narrativa pubblicando i romanzi L’alba di un mondo nuovo (Einaudi, 2002), Storie di animali e altri viventi (Einaudi, 2005) e Assunta e Alessandro (Einaudi, 2010). Nel primo ha ripercorso la sua storia di figlio di una famiglia piccolo borghese, il secondo è dedicato a personaggi non umani mentre il terzo è una storia familiare. Infine, due volumi di racconti: I racconti dell’errore (2013) e Amori sospesi (2017), in cui molte delle situazioni narrate hanno un fondo autobiografico.

L’impegno civile
Cittadino onorario della città di Artena in cui, da bambino, passava ogni estate a casa della nonna materna, ha collaborato con diversi quotidiani italiani tra cui la Repubblica, dove a interventi letterari ne ha alternati altri politici e civili. Nel 2016, per esempio, ha espresso posizioni vicine al movimento No Cav schierandosi a favore della tutela delle Alpi Apuane. Come i più grandi della letteratura, ha un Meridiano Mondadori a lui dedicato a cura di Luca Marcozzi e con introduzioni di Corrado Bologna e Massimo Cacciari.