La crisi climatica in Asia: inondazioni in Pakistan, siccità in Cina
Circa un terzo del Paese pakistano è ricoperto d'acqua. Il Fondo Monetario Internazionali punta ad aiutare lo Stato asiatico con prestiti per 6 miliardi. Intanto Pechino, ma anche Cambogia, India e Vietnam, è alle prese con i fiumi prosciugati e il razionamento dell'energia elettrica.
I cambiamenti climatici hanno reso l’estate italiana più calda del solito, chiudendo il Paese nella morsa della siccità e, in alcuni periodo, del forte maltempo. Qualcosa di simile è successo anche nel resto d’Europa, ma è l’intero pianeta a vivere condizioni completamente diverse a quelle a cui è abituato. L’emblema è quanto sta accadendo in Asia, dove il Pakistan è in ginocchio a causa delle forti inondazioni generate dalle piogge monsoniche più forti degli ultimi trent’anni. E contemporaneamente, la Cina vive l’estate più calda mai registrata negli ultimi 60 anni, con fiumi prosciugati e energia razionata. E così accade anche in India, Cambogia e Vietnam.
Piogge torrenziali e inondazioni mortali devastano il Pakistan.
– Almeno 982 persone hanno perso la vita e 33,000,000 sono colpite.
– 682,000 case ed edifici sono stati distrutti o danneggiati.
– 800,000 bovini sono stati uccisi e 80,000 ettari di raccolti devastati. pic.twitter.com/C4MoEVXoqj— Zz Squid zZ (@Giancky26) August 27, 2022
Il Pakistan chiede aiuto
Il premier pakistano Shehbaz Sharif è lapidario nel descrivere quanto sta accadendo nel suo Paese: «In alcune zone sembra ormai sia cresciuto un piccolo oceano». Le piogge monsoniche più forti degli ultimi 30 anni hanno massacrato il Pakistan, inondato per quasi un terzo della propria superficie. Il governo parla di «disastro umanitario di proporzioni epiche» e di «catastrofe climatica». Oltre mille i morti in appena due mesi: sono stati 1.061, con 348 bambini tra loro. Il bilancio è drammatico se si pensa anche che sono state distrutte o danneggiate un milione di abitazioni, oltre a ottantamila ettari di coltivazione. Circa mezzo milione di cittadini vivono oggi nelle tende. Adesso il Fondo Monetario Internazionale potrebbe intervenire stanziando un programma di prestiti per 6 miliardi di dollari con cui si punterà alla ricostruzione del Paese.

In Cina fiumi a secco e incubo blackout
Ma intorno al Pakistan la situazione è nettamente diversa. Diversi stati vivono uno stato di siccità che sta causando un gran numero di problemi, Cina compresa. Proprio Pechino è tra gli Stati asiatici più colpiti, con il termometro perennemente sopra i 40 gradi, vasti incendi in tutta la propria superficie e corsi d’acqua come il Fiume Azzurro completamente prosciugato. Un danno, quest’ultimo, che si ripercuote sia sui 400 milioni di cinesi che attualmente non ricevono acqua, sia sull’energia elettrica. In Cina territorio come il Sichuan producono così energia e la siccità sta generando un forte calo dell’elettricità, che viene razionata. Adesso le autorità sono in attesa delle forti piogge torrenziali che dovrebbero abbattersi dal sud-est nei prossimi giorni. La siccità e il terreno spaccato potrebbero aumentare il rischio di altri danni causati proprio dai temporali.
