Un percorso asfaltato e un ascensore. La decisione di modernizzare l’Acropoli ha scosso e diviso l’opinione pubblica, non solo ad Atene. Come riporta il Guardian, l’obiettivo è favorire la fruizione di uno dei siti archeologici più visitati al mondo anche a persone affette da disabilità. Il nobile intento, tuttavia, non ha risparmiato ad addetti ai lavori e politici pesanti critiche. A capitanare il fronte dei contrari molti studiosi, convinti che gli interventi possano rovinare irrimediabilmente l’area.
I lavori sull’Acropoli cominciati durante il lockdown
Sopravvissuti a varie epoche storiche, vittime di esplosioni, incendi, saccheggi e terremoti, il Partenone e gli altri monumenti dell’Acropoli da secoli attirano l’attenzione di letterati e semplici viaggiatori, che ne restano ammaliati. Nel corso del lockdown, quando il mondo del turismo si è fermato e con esso anche l’afflusso di gente che quotidianamente scala la collina al centro della città, si è dato inizio ai lavori e con essi alla polemica. «In ospedale bisogna prendersi cura dei pazienti e, per me, i pazienti sono le pietre», si è difeso Manolis Korres, architetto a capo del progetto e attualmente vertice del comitato per la conservazione dei monumenti dell’Acropoli. «Desidero solo creare l’ordine fra le macerie e rendere il sito fruibile a tutti».
Tra gli interventi più criticati c’è l’installazione di un basamento in cemento armato sulla sommità dell’Acropoli, realizzato per facilitare la fruizione a persone disabili. Ma non è l’unico. Su un fianco è stato installato un nuovo ascensore (realizzato dalla ditta italiana Maspero elevatori) in grado di trasportare due sedie a rotelle alla volta, in sostituzione di uno vecchio che aveva cessato di funzionare anni fa. Questo è stato preso di mira dai cultori del mondo classico che lo hanno definito un pugno nell’occhio da parte dei modernisti.
Le crociere dietro gli interventi sull’Acropoli
«È come se il Partenone stesso fosse stato abbassato al livello della strada e circondato da un pavimento di cemento», ha affermato ai microfoni del Guardian Despina Koutsoumba, presidente dell’Associazione degli archeologi greci. «Il tutto in nome dell’aumento della fruizione, preteso dal settore delle crociere che intende portare folle oceaniche sul sito».
Non è andato per il sottile Yannis Hamilakis, professore di archeologia e studi greci moderni alla Brown University del Rhode Island, che ha parlato di uno «scandalo di proporzioni globali». Nessun progresso, ma un semplice atto di commercializzazione. «Si tratta di un tentativo di ricreare un’acropoli immaginaria del V secolo a.C.», ha detto lo studioso. «Un sogno colonialista e nazionalista che converge con l’agenda del governo per aumentare i fatturati». Ad apprezzare, invece, è stata Christian Dior, che sfrutterà i nuovi basamenti in cemento la prossima settimana per le sue sfilate.
L’obiettivo dei lavori è far crollare il numero degli incidenti
«Il progetto è stato approvato da esperti di massima competenza», ha dichiarato il ministro della cultura, Lina Mendoni. «L’obiettivo è migliorare l’accesso e diminuire gli incidenti». Ogni anno infatti circa 150 persone rimangono ferite per infortuni dovuti alla superficie calcarea dell’Acropoli, alcune anche in modo grave. «Quassù ci sono ambulanze almeno quattro volte alla settimana», ha detto Athina Pitaki, che guida i visitatori nel sito dal 1978. «Sono stata qui abbastanza a lungo per vederne tutti i cambiamenti e, in realtà, ora va molto meglio. Non c’è nessun pericolo per i monumenti e la loro bellezza». «La verità è che qualunque cosa tu faccia sull’Acropoli è motivo di discussione», ha concluso il ministro Mendoni. «Se non fai nulla, sei criticato. Se agisci, vieni criticato ugualmente».