Artemis 1, lanciato il razzo del ritorno sulla Luna
Dopo mesi di problemi tecnici e rinvii è partita l'ambiziosa missione della Nasa: senza astronauti, rappresenta il primo passo del piano per costruire una presenza duratura sul satellite terrestre, in vista di un futuro viaggio su Marte.
Alle 7 e 47 ora italiana (l’1 e 47 in Florida), dopo quasi tre mesi di rinvii (il lancio era stato fissato in origine per il 29 agosto) la missione Nasa Artemis 1 è finalmente partita verso la Luna. Il lancio dello Space Launch System e della capsula Orion, per ora senza equipaggio, è avvenuto dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Si tratta della missione test fondamentale per la Nasa, che con l’Esa e altre agenzie spaziali sta lavorando per creare una base orbitale lunare e testare tecnologie che un giorno permetteranno all’uomo di raggiungere Marte: Artemis 1 ha infatti lo scopo di dimostrare l’affidabilità dell’SLS e dei sistemi principali della capsula Orion, incluso il modulo di servizio, in preparazione di un volo con equipaggio, e di collaudare lo scudo termico in un rientro ad alta velocità.
We are going.
For the first time, the @NASA_SLS rocket and @NASA_Orion fly together. #Artemis I begins a new chapter in human lunar exploration. pic.twitter.com/vmC64Qgft9
— NASA (@NASA) November 16, 2022
Artemis, i lanci rimandati
Il 29 agosto scorso la Nasa aveva dovuto rinunciare al lancio di Artemis 1 a causa di un problema nel sistema di rifornimento del primo stadio del razzo. Il medesimo problema si era poi ripresentato il 3 settembre, quando era stata tentata una nuova partenza. Successivamente si era reso necessario il trasferimento dello Space Launch System dalla rampa di lancio al Vehicle Assembly Building, ossia il grande edificio dove viene assemblato e configurato il razzo. Il 4 novembre e nei giorni seguenti il lancio è stato reso impossibile dai forti venti di Nicole, la tempesta tropicale che aveva interessato la Florida e parte degli Stati Uniti sud-orientali. Passata la tempesta, il lancio è stato rinviato di un paio di giorni, dal 14 al 16 novembre, necessari per assicurarsi che il razzo non avesse subito danni. Al termine dei controlli a inizio settimana, è infine arrivato il via libera.

La missione durerà 25 giorni
a Cape Canaveral sono partiti l’enorme razzo Space Launch System, alto ben 98 metri, con a bordo la capsula Orion, priva di equipaggio umano. Chiamato come la sorella di Apollo nella mitologia greca, il nuovo programma spaziale arriva a 50 anni dall’ultima volta che l’uomo ha messo piede sul suolo lunare. Ma nessun astronauta tornerà sulla Luna con la missione Artemis 1, visto che a bordo non ce ne sono in carne e ossa: tuttavia tre manichini equipaggiati con una serie di sensori raccoglieranno dati utili per i futuri lanci. Nel corso della missione, che durerà 25 giorni (fino all’11 dicembre), la capsula Orion che nel frattempo si sarà staccata dall’Sls eseguirà infatti le stesse manovre che verranno effettuate dagli astronauti a bordo della missione Artemis II, in programma nel 2024 e che riporterà l’uomo in orbita lunare. Il programma Artemis, tra l’altro, mira a inviare sulla Luna la prima donna e la prima persona di colore. L’obiettivo è stabilire una presenza umana duratura sul satellite della Terra, in preparazione di un viaggio su Marte.
Moonbound! #Artemis I has completed its trans-lunar injection, a propulsive maneuver that accelerates the @NASA_Orion spacecraft to more than 22,600 mph (36,370 kph) and propels it on its path to the Moon. pic.twitter.com/1YMedHnJwH
— NASA (@NASA) November 16, 2022
C’è un po’ di Italia a bordo
Oltre ai tre manichini, del carico fanno parte inoltre i dieci minisatelliti cubesat, grandi come scatole di scarpe e destinati a svolgere vari esperimenti. L’unico componente di bordo che nel corso della missione toccherà il suolo lunare sarà Omotenashi, di produzione giapponese. Ma a bordo c’è tanta Italia. Nell’ambito del programma c’è anche un mini-satellite italiano, ArgoMoon, realizzato dall’azienda torinese Argotech: ha il compito di scattare fotografie del secondo stadio dello Space Launch System. L’ultima missione lunare con equipaggi risale al dicembre del 1972, quando ci fu l’allunaggio dell’Apollo 17 con gli astronauti statunitensi Eugene Cernan e Harrison Schmitt: dopo mezzo secolo, il ritorno dell’uomo sulla Luna si sta avvicinando.
