Il ritorno di Artem Uss in Russia, dopo la fuga dagli arresti domiciliari a Milano, nasconde ancora molte domande prive di risposta. Mentre si indaga su chi abbia aiutato l’imprenditore russo a scappare dall’Italia, a poche ore dalla possibile estradizione negli Stati Uniti, a parlare è il padre. Si tratta di Alexander Uss, esponente di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, ma soprattutto governatore della regione di Krasnoyark, in Siberia. In un videomessaggio, ha infatti ringraziato il Cremlino, attirando anche qualche polemica da parte dei gruppi nazionalisti, che ritengono che così abbia esposto la Russia alle accuse occidentali.

Alexander Uss: «Ringrazio Putin, uomo dal cuore grande e generoso»
Il governatore ha pubblicato un videomessaggio poi scomparso dai social. Secondo i media, Alexander Uss dichiarava: «Ci sono molte versioni su come sia andata, ma non farò commenti. Sono solo contento che mio figlio Artem sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, ma è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso». E ancora: «Il nostro Paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono e che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo». Questa frase ha inasprito i toni. Per i media russi ci sarebbero anche alcuni italiani al fianco di Putin nell’operazione che ha riportato a casa Artem Uss. E c’è anche chi accusa Alexander Uss perché «il suo ragazzo è stato salvato, ma gli altri no».
Putin awarded Governor of Krasnoyarsk Krai Alexander Uss with the Order for Merit to the Fatherland III.
Uss recently thanked Putin for helping his son Artem, who escaped from Italy. Artem was expected to be extradited to U.S. for money laundering and circumventing sanctions. pic.twitter.com/PI7zKcTVTu
— Giorgi Revishvili (@revishvilig) April 10, 2023
Le indagini: forse un’operazione militare
L’ipotesi più accreditata nelle indagini sulla fuga di Artem Uss è quella di un’operazione militare. Si sarebbe trattata di un’operazione militare di esfiltrazione, che i servizi segreti russi avrebbero portato avanti insieme ad esperti di sicurezza europea. Secondo quanto filtrato, ad attendere l’uomo ci sarebbero state quattro auto scure di grossa cilindrata, che poi sono partite in direzioni diverse per far perdere le tracce. Da quel momento non si è avuta più notizia di Artem Uss fino allo scorso 4 aprile, quando lui stesso ha voluto ringraziare e ha dichiarato di essere stato «costretto a fuggire» perché non credeva nel sistema giudiziario italiano.
