Arte e donne: le mostre che raccontano il femminile

Valeria Arnaldi
06/03/2022

Dalla pittura sacra a Brescia agli scatti di Vivian Maier a Torino e quelli di Ruth Orkin a Bassano del Grappa. Fino al design e all'architettura firmati da donne a Roma. Le mostre che raccontano il femminino.

Arte e donne: le mostre che raccontano il femminile

Illustrate, indagate, celebrate, “trasformate” in altro da sé a farne simboli e allegorie, ma anche pronte a raccontarsi, mettersi in gioco, confessarsi e prendersi spazio e attenzione. Le donne conquistano la scena espositiva, diventando protagoniste di mostre e appuntamenti in più musei e città. E così, di luogo in luogo, a comporsi è una narrazione dell’immagine femminile e della sua evoluzione nel tempo.

La figura femminile nella rappresentazione sacra al Diocesano di Brescia

L’importanza della donna nella pittura religiosa è al centro della mostra Sacro al femminile, recentemente inaugurata al Museo Diocesano di Brescia, dove rimarrà visibile fino al 12 giugno. Esposte 13 opere dei principali allievi bresciani del Moretto, da Francesco Ricchino ad Agostino Galeazzi, fino a Luca Mombello. La figura femminile si rivela centrale nella produzione sia del Moretto, sia dei suoi allievi, dalla rappresentazione dell’Immacolata alla conversione della Maddalena, dall’Incoronazione della Vergine all’allegoria della Pudicizia e dell’Umiltà. E ancora ne La presentazione di Maria al tempio. Il percorso spazia da alcuni inediti di Galeazzi, come la Sacra famiglia con san Giuseppe e san Giovannino e Noli me tangere, fino allo Sposalizio mistico di santa Caterina di Luca Mombello, esposto nella cornice originale disegnata e intagliata dall’artista. Senza trascurare la pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino e le sante Cecilia e Caterina e due committenti di Galeazzi, la cui ultima esposizione risale al 1904, all’Esposizione Nazionale bresciana. La donna qui è vergine, santa, allegoria, immagine spirituale, dunque priva di materia, chiamata a elevare gli animi di chi osserva, innalzandosi al di sopra della natura e costretta così, di fatto, a rinnegare la propria.

Le donne conquistano i musei più mostre indagano l'evoluzione dell'immagine femminile
Luca Mombello, Santa Giulia, nella mostra Sacro al femminile, a Brescia

La donna tra mito e quotidianità a Palazzo Martinengo

Dall’elevazione della femminilità come immagine del Sacro alla rappresentazione della donna nella sua vita quotidiana, tra vezzi, fascinazioni, temperamento. E, perché no, mode. Sempre a Brescia troviamo Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini, a Palazzo Martinengo che, dopo lo stop imposto dalla pandemia, riapre le sue porte fino al 12 giugno. Oltre 90 i capolavori esposti. Nell’iter anche la Maddalena penitente, olio su tela, con firma estesa di Tiziano, Coppia di amanti in piedi, disegno di Gustav Klimt, nonché Nudo di spalle di Giuseppe De Nittis, e La notte, nudo realizzato da Gaetano Cresseri. Il tema è la centralità della figura femminile nella storia dell’arte italiana, indagata dal Rinascimento al Barocco, fino alla Belle Époque. In primo piano, la visione della donna, angelicata o comunque ripensata all’insegna di etica e stereotipi, tra eroine del mito e più moderne icone di maternità, ma anche figure eleganti, incarnazione di canoni sociali, e popolane. A sfilare davanti agli occhi dell’osservatore sono più “idee” di donna – rispettose di costrizioni dettate da società, epoca e immaginario maschile – che, elette a modello, in più di un caso e soprattutto in più di un’epoca, perdono il diritto alla loro stessa concretezza per essere guardate attraverso mito, letteratura, allegoria. A evidenziare la trasformazione dell’immagine femminile, nel percorso, sono focus su conflitto di genere, gender pay gap, violenze domestiche, emarginazione sociale, per sollecitare la riflessione su realtà e rappresentazione della donna oggi, tra vecchi e nuovi canoni, modelli superati o ancora vivi.

Le donne conquistano i musei più mostre indagano l'evoluzione dell'immagine femminile
Gaetano Bellei, Colpo di Vento, nella mostra Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini, a Brescia.

Vivian Maier, donne che si ripensano ai Musei Reali di Torino

Non mancano le donne che raccontano se stesse. Vivian Maier. Inedita è il titolo della mostra, da poco inaugurata ai Musei Reali a Torino, dove sarà ospitata fino al 26 giugno. Scatto dopo scatto, attraverso una selezione di immagini rare, sono indagate figura e ricerca della tata-fotografa, vissuta a New York a metà del Novecento, il cui lavoro è stato riscoperto casualmente nel 2007. Sono oltre 250 le opere che compongono il percorso espositivo. Una accanto all’altra, le immagini permettono di seguire sguardo ed emozioni della fotografa che, lontana dalla routine del lavoro, si prende finalmente la “libertà” di guardarsi intorno e guardare il proprio riflesso – per conoscersi o riconoscersi – proprio attraverso la macchina fotografica. Emarginata, per status e professione, da una società che non la “vede” e la confina nel mondo bambino in cui si muove quotidianamente per necessità e mestiere, Vivian Maier riesce a ripensarsi come regista di un’esistenza diversa, dove gli stessi che la escludono si rivelano attori di una più grande messinscena di cui è unica autrice e regista.

Le donne conquistano i musei più mostre indagano l'evoluzione dell'immagine femminile
Vivian Maier, Chicago, IL, 1960, nella mostra Vivian Maier Inedita, a Torino

Donne che “guardano” altre donne: Ruth Orkin a Bassano del Grappa

E di “regia” di una vita al femminile si può parlare anche nel caso di Ruth Orkin, fotoreporter e regista americana, Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953. A Bassano del Grappa, fino al 2 maggio la prima retrospettiva italiana dedicata all’artista: Ruth Orkin. Leggenda della fotografia. Qui il tema è quello sguardo della donna su se stessa e, si badi, anche di uno sguardo viziato dai condizionamenti sociali, tra costrizioni e forzature ormai acquisite a farne consuetudini. Tra i suoi scatti più noti, American Girl in Italy, fotografia che ha il primato di essere il secondo poster più venduto al mondo e ancora oggi sa farsi metro della questione di genere. A essere ritratta è Ninalee Craig, bella studentessa statunitense di storia dell’arte, che Orkin rende protagonista di una serie di scatti nelle vie di Firenze, nel Dopoguerra. La giovane americana è oggetto di più attenzioni maschili, quasi “assediata” dagli uomini, tra sguardi insistenti, risate, atteggiamenti inequivocabili. Il suo imbarazzo è evidente: il passo pare affrettato, lo sguardo è basso, l’espressione è quasi sofferente. Non c’è condanna però nello scatto. Orkin ritrae quello che ritiene un costume italiano, una “prova” di ammirazione. Insomma, un mero esempio di mascolinità che dovrebbe far sentire la donna perfino lusingata. Al volto di Ninalee Craig, però, affida il racconto di ben altre emozioni.

Le donne conquistano i musei più mostre indagano l'evoluzione dell'immagine femminile
Ruth Orkin, American Girl in Italy, Firenze, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive, esposta a Bassano del Grappa

Arte, architettura, design al femminile

Le donne sono al centro di più mostre anche a Roma. Al Maxxi, Petra Blaisse, fondatrice dello studio Inside Ouside nel 1991, è anima, fino all’8 maggio, dell’installazione site-specific Inside Ouside/Petra Blaisse. A retrospective, che rimanda pure a Buone nuove. Donne in architettura, raccontando nuovi modi di ripensare spazio e abitare. Al Mattatoio, l’attenzione, fino al 19 giugno, è per Teresa Margolles con Periferia dell’agonia, incentrata su morte, violenza, questioni di genere. Il Macro, invece, fino al 22 maggio, ospita Touch, colour and fold della designer lituana Goda Budvytytė, che vede al centro la creazione del libro, anche come oggetto, per valorizzare i sensi e il corpo come strumenti di percezione e definizione della propria immagine. E, in primavera/estate, inaugurerà un’antologica su Cinzia Ruggeri, artista che è stata celebrata anche all’ultima Quadriennale di Roma, e ha illustrato la sua visione del Paese, puntando l’attenzione sulla questione di genere: Stivali Italia, con la forma della Penisola trasferita su tacchi e posta su una scala, evidenzia le difficoltà delle donne nella realtà italiana, appunto. L’opera è stata eseguita nel 1986 ma rimane, purtroppo, profondamente attuale.

Le donne conquistano i musei più mostre indagano l'evoluzione dell'immagine femminile
Goda Budvytytė, design del libro fotograficoAlgirdas Šeškus, TV, LRT Publishing, Vilnius 2016. Ph. Rasa Juškevičiūtė, nella mostra a Roma al Macro