In Italia l’abbiamo trasformato in dibattito da bagarre parlamentare, ma il tanto discusso invio di armi in Ucraina non è ovviamente solo una questione politica, anzi: rappresenta un fattore strategico fondamentale per gli esiti della guerra sul campo, e l’imminente consegna di razzi da parte degli Stati Uniti al Paese del presidente Volodymyr Zelensky ne è la dimostrazione. Grazie a questa nuova possibilità data a Kyiv di colpire in profondità dietro le linee del fronte, il conflitto che ormai dura da quasi un anno potrebbe essere vicino a una svolta. Perché ora le forze russe dovranno adattarsi e prendere le giuste contromisure o saranno costrette a subire perdite potenzialmente catastrofiche.
In arrivo le bombe di piccolo diametro lanciate da terra
Di che parliamo? Delle Ground launched small diameter bombs, cioè bombe di piccolo diametro lanciate da terra (abbreviazione Glsdb), che permetteranno all’esercito ucraino di colpire obiettivi a una distanza doppia rispetto a quella raggiungibile dai razzi che adesso spara il Sistema di artiglieria ad alta mobilità (Himars) fornito sempre dagli Usa. I Glsdb metteranno sotto tiro tutte le linee di rifornimento della Russia nell’Est del Paese, così come parte della Crimea occupata. Tutto ciò costringerà Mosca a spostare i suoi rifornimenti ancora più lontano dalle linee del fronte, rendendo i suoi soldati più vulnerabili e complicando enormemente i piani per qualsiasi nuova offensiva.

Ordigno accoppiato con un sistema di lanciarazzi multiplo
Queste nuove bombe possono infatti colpire un bersaglio fino a 150 chilometri (contro l’ottantina degli Himars) «entro un metro di raggio e con un’angolazione a 360 gradi», come spiegato sulla pagina ufficiale del produttore, la Saab. Si tratta dunque di una munizione di precisione, una bomba da 90 chili “motorizzata” e accoppiata con un sistema di lanciarazzi multiplo, l’M26 Multiple launch rocket system (Mlrs), che permette colpire bersagli di vario tipo quasi in simultanea. Consegna prevista? Secondo alcuni documenti visionati da Reuters, l’orizzonte temporale è la primavera del 2023.
Meccanismo dotato di un laser per tracciare il bersaglio
I nuovi sistemi sono utilizzabili in qualsiasi condizione meteo e a qualsiasi ora del giorno, e sono dotati di un laser per tracciare il bersaglio. Gli arsenali americani avrebbero a disposizione una grossa quantità di questi di ordigni Glsdb non utilizzati in Afghanistan: il costo stimato per ciascuna bomba è di circa 40 mila dollari. Andriy Zagorodnyuk, ex ministro della Difesa ucraino, ha detto che un’evoluzione del genere «potrebbe rallentare un attacco russo in modo significativo, influenzando il corso degli eventi».

Già con i lanciatori Himars a giugno c’era stata una prima svolta
Già quando gli americani avevano inviato per la prima volta i lanciatori Himars a giugno del 2022, fornendo razzi con una gittata di 77 chilometri, è stato un grande impulso per l’esercito ucraino, che ha potuto distruggere depositi di munizioni e armi dei russi. Una volta che Kyiv avrà le nuove bombe, secondo gli esperti militari Vladimir Putin dovrà spingere i suoi rifornimenti ancora più lontano. Di fatto, l’Ucraina sarà presto in grado di raggiungere ogni punto della rotta terrestre occupata verso la Crimea via Berdiansk e Melitopol. A Mosca non resterebbe che reindirizzare i suoi camion di rifornimento verso il ponte della Crimea, già gravemente danneggiato nell’attacco di ottobre. Oleksandr Musiyenko, analista militare ucraino, ha spiegato che «la Russia sta usando la Crimea come una grande base militare da cui invia rinforzi per le sue truppe sul fronte meridionale. Ma se avessimo munizioni in grado di coprire 150 chilometri, potremmo colpirla e interrompere il collegamento logistico con la Crimea».

Impatto logistico, ma anche contraccolpo alla fiducia delle truppe russe
Al di là del mero impatto logistico, c’è poi un’importante questione psicologica: il rinnovato arsenale ucraino potrebbe contribuire a scuotere la fiducia, già in calo, della parte russa coinvolta nella guerra. Zelensky continua a chiedere anche i missili Atacms (Army tactical missile system), che raggiungono addirittura i 297 chilometri di distanza, raddoppiando ulteriormente la capacità ucraina: ma l’amministrazione Biden finora rifiutato di fornirglieli, temendo una ulteriore escalation del conflitto. Non è detto però che possa cambiare idea, come già fatto in passato sulle altre armi. Comunque le bombe Glsdb, sebbene non così potenti, sono molto più economiche, più piccole e più facili da schierare rispetto agli Atacms (che tra l’altro costano oltre un milione di dollari), il che le rende adatte a gran parte degli obiettivi dell’Ucraina: e cioè interrompere le operazioni russe e guadagnare un vantaggio sul campo. Molto dipenderà anche da quanto in fretta arriveranno. La primavera è alle porte.