«Non ci parliamo da mesi». A raccontarlo, tornando ancora una volta sul caso Arianna Fontana è il presidente della Federghiaccio italiana Andrea Gios. «Non succede dallo scorso 12 ottobre, alla consegna dei collari del Coni». La rivelazione durante un incontro con la stampa a Casa Italia. La questione dunque non accenna a placarsi e va avanti dall’inizio dell’Olimpiade di Pechino, durante la quale la pattinatrice grazie a tre podi, fanno 11 totali, è diventata la donna italiana più medagliata ai giochi.
Gios, il presidente della Federghiaccio: «Sapevo che Arianna Fontana si sarebbe sfogata»
Per Gios, le parole di fontana che ha messo in dubbio la sua partecipazione a Milano-Cortina 2026, quando comunque avrà 35 anni, non sono una novità: «Sapevo si sarebbe sfogata. Ma noi, in quanto federazione non possiamo rimproverarci nulla. Abbiamo lavorato col massimo scrupolo nell’interesse di tutti. Lei è il nostro asset più importante. Però ci sono delle regole. Non è che gli atleti possono imporre gli allenatori della Nazionale. Noi vogliamo far crescere il movimento, Arianna compresa».

La discussione poi vira sull’ipotetico ostruzionismo della federazione nei confronti della regina dello short track nella marcia di avvicinamento ai Giochi: «Ci siamo assunti tutte le spese per la preparazione in questi tre anni. Lobello ci ha presentato un programma e noi abbiamo assecondato le richieste, pagando appartamento e macchinari, quando Arianna ha deciso di staccarsi dalla Nazionale e andare ad allenarsi in Ungheria. Poi le condizioni sono venute meno, lei e il marito sono rientrati nel gruppo azzurro e non c’è stata alcuna emarginazione. Certo, Lobello non era il responsabile tecnico della nazionale, quindi aveva delle limitazioni. Ma non gli è stato impedito di allenare Arianna». Ma il problema è tutto qui: «Non crediamo che Lobello abbia le carte in regola per essere l’allenatore di tutta la Nazionale di short track. Noi abbiamo altri 18 atleti. Non c’è solo Arianna». Il nodo sarebbe quindi la figura di Lobello come commissario tecnico globale: «In passato si. Adesso non so se Arianna rivendica ancora questo e lo pone come punto principale. Non ci parliamo dal 12 ottobre scorso, qui lei mi evita, ha evitato anche gli incontri a Casa Italia con gli altri compagni di squadra. Comunque i contatti con lei li ha sempre tenuti Ippolito Sanfratello, il nostro segretario generale, quasi quotidianamente».

Gios sui compagni che facevano cadere Arianna Fontana in allenamento
Altra storia quella relativa ai compagni maschi che facevano cadere Arianna Fontana in allenamento. Gios dice: «La parte più stonata delle esternazioni di Arianna riguarda questa vicenda, che peraltro risale a tre anni fa, che avevamo affrontato e chiarito a suo tempo e per noi era morta e sepolta. Era emerso che si fosse trattato di una situazione tipica di un allenamento comune, nella quale un’atleta donna si trova a dovere fare i conti con compagni che hanno una struttura fisica decisamente più importante, per cui i contatti che ci possono essere nello short track non sono gli stessi che ci sarebbero fra donne. Peraltro questi stessi uomini che lei accusa si sono allenati per anni con Arianna, l’hanno fatta crescere, l’hanno portata sino a queste medaglie». E ancora: «Trovo questa sua uscita sgradevole, ha distrutto il clima della squadra in un momento così importante. Credo molto nel gruppo, ci si scontra e ci si chiarisce negli spogliatoi, poi vince il gruppo. Arianna è una campionessa straordinaria, a me serve un leader. Durante un’Olimpiade non si fanno dichiarazioni del genere». Ci sarà comunque un confronto, anche se non subito. Il 19 marzo ci saranno le elezioni federali, Gios è candidato unico: «Prima del rinnovo del Consiglio non ha senso discutere di questo caso. Ma sarà una delle nostre priorità a elezione avvenuta. Di certo noi cercheremo di agevolarla e aiutarla, come abbiamo fatto finora. Ma se Lobello vuole diventare l’allenatore della Nazionale, dico subito che non è possibile».