Spot estremo

Redazione
20/10/2021

The Rig, parco divertimenti per gli amanti del brivido nascerà in Arabia Saudita al posto di una piattaforma petrolifera. Ospiterà postazioni per bungee jumping e le montagne russe più veloci al mondo. È l'ennesima iniziativa per affrancare il Paese dalla dipendenza dall'oro nero.

Spot estremo

Da sempre il petrolio costituisce una delle risorse più importanti dell’Arabia Saudita. Il governo locale tuttavia sta provando progressivamente ad affrancarsi dalla totale dipendenza dall’oro nero. In quest’ottica, tra gli altri, ha annunciato un progetto che punta a convertire una piattaforma offshore in un parco divertimenti estremo di circa 150mila metri quadri, comprensivo di resort e locali. Il complesso, parte di una nuova città che vedrà la luce poco lontano dalla capitale Riyadh, verrà finanziato dal Saudi Arabia’s Public Investment Fund (PIF) e sarà aperto al pubblico nel 2023.

The Rig: la piattaforma trasformata in parco divertimenti

Un progetto colossale, almeno a guardare i rendering. The Rig, questo il suo nome, comprenderà 3 hotel e undici ristoranti sparsi su una serie di strutture connesse fra loro. Oltre, ovviamente, a una ricca selezione di attrazioni, come cui le montagne russe più veloci al mondo, e postazioni per bungee jumping e paracadutismo. «Vogliamo offrire ai turisti la possibilità di godere di un servizio di ospitalità senza precedenti, sperimentare gli sport acquatici più estremi e prendere parte ad esperienze indimenticabili», questo il claim del video promozionale diffuso sul web qualche settimana fa. «Si tratta di un’idea unica nel suo genere e siamo certi attirerà una mole di visitatori da tutto il mondo mai vista prima», hanno aggiunto i delegati del PIF in un comunicato stampa riportato da Cnn. Fissare una data precisa per il completamento dei lavori è ancora un traguardo lontano, ma le premesse fanno pensare a risultati che, quasi sicuramente, non deluderanno il pubblico. 

La trasformazione dell’Arabia Saudita in meta turistica

Descritta come la prima attrazione al mondo ispirata alle piattaforme petrolifere, The Rig non è altro che uno dei tasselli della strategia che, entro il 2030, mira a diversificare l’economia nazionale, trasformando l’Arabia Saudita in una meta per il turismo. Mentre, infatti, sono milioni i pellegrini religiosi che visitano la città sacra di La Mecca ogni anno, le leggi conservatrici che limitano la libertà delle donne e i problemi relativi alla tutela dei diritti umani hanno reso il resto della nazione una meta poco appetibile agli occhi dei vacanzieri. Un ostacolo che il governo vuole aggirare trasformando il Paese in una realtà in grado di competere con Abu Dhabi, Dubai e l’Oman. L’obiettivo è sfiorare la soglia di 100 milioni di turisti all’anno entro la fine della decade. Un traguardo da raggiungere anche a costo di enormi investimenti. Lo dimostrano l’intenzione del Principe Mohammed bin Salman, erede al trono, di fondare una seconda compagnia aerea nazionale (che andrebbe ad affiancare la Saudi Arabian Airlines) e 147 miliardi di dollari che saranno versati in trasporti e logistica nell’arco di nove anni.