Arabia Saudita sponsor del Mondiale di calcio femminile: forti critiche

Redazione
01/02/2023

Secondo le associazioni per i diritti umani è un «caso da manuale di sportwashing». Le federazioni di Australia e Nuova Zelanda, Paesi ospitanti, chiedono chiarimenti alla Fifa.

Arabia Saudita sponsor del Mondiale di calcio femminile: forti critiche

Nonostante l’Arabia Saudita non spicchi certo per i diritti garantiti alle sue cittadine, la Fifa ha deciso di ratificare l’accordo con il Paese affacciato sul Golfo Persico, che tramite il suo ente di promozione turistica figurerà tra i main sponsor del Mondiale di calcio femminile, in programma dal 20 dal luglio al 20 agosto in Australia e Nuova Zelanda.

Accordo Fifa-Arabia Saudita: l’ente del turismo sponsor del Mondiale di calcio femminile. La decisione fa discutere.
La Coppa del Mondo femminile (Getty Images)

Arabia Saudita sponsor del torneo, le reazioni

Visit Saudi si unirà così a marchi come Adidas, Coca-Cola e Visa. L’annuncio ha suscitato forti critiche da parte delle associazioni per i diritti umani, che condannando la decisione di consentire all’Arabia Saudita di sponsorizzare la Coppa del mondo femminile parlano di «caso da manuale di sportwashing». La decisione non è piaciuta nemmeno alle federazione calcistiche dei Paesi ospitanti. «Siamo molto delusi di non essere stati consultati su questo argomento prima di prendere qualsiasi decisione», ha dichiarato in una nota Football Australia, sottolineando di aver «scritto alla Fifa per chiarire urgentemente la situazione», congiuntamente con New Zealand Football.

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Accordo Fifa-Arabia Saudita: l’ente del turismo sponsor del Mondiale di calcio femminile. La decisione fa discutere.
Australia e Nuova Zelanda ospiteranno il Mondiale di calcio femminile in estate (Getty Images)

«Vale la pena ricordare che, fino al 2018, alle donne e alle ragazze in Arabia Saudita non era permesso praticare sport nelle scuole e nemmeno guardare lo sport negli stadi», ha detto Minky Worden, direttrice delle iniziative globali di Human Rights Watch. «Invece di fare sportwashing con sponsorizzazioni per tentare di riabilitare la sua immagine globale, sarebbe molto meglio per l’Arabia Saudita intraprendere riforme fondamentali dei diritti umani, incluso il rispetto dei diritti fondamentali per le donne».

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Accordo Fifa-Arabia Saudita: l’ente del turismo sponsor del Mondiale di calcio femminile. La decisione fa discutere.
Gianni Infantino, presidente della Fifa (Getty Images)

Arabia Saudita, il Paese dei tanti diritti ancora negati

Negli ultimi anni in Arabia Saudita sono state introdotte una serie di modifiche legali, tra cui la fine del divieto di guida e l’emendamento alla legge oppressiva sulla tutela, che consente alle donne di richiedere documenti ufficiali come un passaporto e viaggiare all’estero in modo indipendente. Tuttavia, alle donne serve ancora il permesso del tutore maschio per sposarsi o ottenere forme di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva. I tutori possono inoltre intentare azioni legali contro le donne, per disobbedienza e assenza da casa.