Tra l’Anac e la Lega è scontro aperto. Dopo le parole del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia, perplesso su diversi aspetti del nuovo Codice degli appalti, il partito di Matteo Salvini passa al contrattacco. Stefano Locatelli, responsabile Enti locali della Lega, ha rispedito al mittente le critiche chiedendo anche le dimissioni dalla guida della stessa Anac di Busia. E quest’ultimo risponde nuovamente dal salotto de L’Aria che tira, programma di La7, difendendo i sindaci e chiarendo la propria posizione sugli amministratori locali.
Cos’aveva detto Giuseppe Busia: «Affidamento diretto non è la strada»
In un’intervista a Repubblica, Giuseppe Busia aveva commentato il nuovo Codice degli appalti sottolineando qualche perplessità. La riflessioni è partita soprattutto dall’aspetto legato alla velocità di apertura e alla quantità dei cantieri, più volte evidenziata da Salvini. Il presidente dell’Anac ha dichiarato: «Concentrarsi solo sulla velocità rischia di andare a discapito di trasparenza, concorrenza, tutele dei lavoratori e in definitiva della qualità delle opere pubbliche. È giusta l’enfasi sui tempi troppo lunghi ma procedere per affidamento diretto non è la strada: rischia di escludere le imprese migliori, danneggiando la Pubblica amministrazione, le aziende e i cittadini».
🚧Nuovo codice appalti
Dubbi di Busia: “Soglie troppo elevate per gli affidamenti diretti rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, quelli numericamente più significativi. Si riducono concorrenza e trasparenza” #Anac👉https://t.co/MiD4kUhJnt pic.twitter.com/F1PbxeaZhl— Autorità Nazionale Anticorruzione (@AnacNazionale) March 29, 2023
Locatelli e la Lega contro Busia: «Dichiarazioni gravi»
Stefano Locatelli è passato al contrattacco: «Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile». E con lui anche alcuni deputati leghisti in Commissione ambiente, cioè Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti: «La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili. Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l’Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un paese veloce, non ci sono dubbi».

Busia su La7: «I sindaci sono degli eroi»
La polemica è tutt’altro che chiusa e arriva la contro-risposta di Busia su La7: «Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità. Verso i sindaci Anac nutre solo ammirazione». Poi aggiunge che «controllabilità e trasparenza si possono conciliare». In sua difesa anche il Pd, con le parole del presidente dei senatori Francesco Boccia: «La colpa di Busia è solo quella di denunciare con forza le criticità del nuovo codice appalti. Dietro la richiesta della velocizzazione si nasconde l’abbassamento della qualità dei lavori e il rischio sempre più forte di infiltrazioni ancora più massicce della criminalità organizzata. La destra sappia che le preoccupazioni di Busia sono le nostre».
