Dopo la morte di Antonio Papi, il runner di 26 anni aggredito e ucciso da un orso in Trentino, Antonio Rabbia, che a fine dicembre 2022 si è trovato in una situazione simile, ha pubblicato l’audio inviato alla moglie quanto pensava che la morte fosse vicina.
Antonio Rabbia aggredito da un orso
«Non appena ho sentito quanto accaduto a quel povero runner, sia per me che per la mia famiglia si è riaperta una ferita. Penso continuamente a quanto sono stato fortunato e a quanto sia stato a un passo dalla morte. Una morte orribile» ha dichiarato Antonio. L’uomo ha conservato i messaggi di aiuto inviati ai suoi familiari nel giorno in cui ha visto la morte ad un millimetro dal viso. Questo il messaggio vocale inviato alla moglie: «Aiuto, mi ha morso un orso. Forse me la scampo… Se no, ti amo! Dà un bacio a Mario. Amo tanto a tutti… Sto a scappà».
In riferimento all’episodio della morte di Papi, Rabbia ha voluto esprimere il proprio cordoglio ai suoi familiari: «Spero che non ci siano mai più episodi analoghi. Perché la mia paura è che possano ripresentarsi. Io sono stato tacciato di essere un bugiardo, addirittura un truffatore perché in questi casi è più facile denigrare che aprire gli occhi e affrontare un problema che, piaccia o meno, è un grande problema che oltre che a mettere a repentaglio vite umane può impedire lo sviluppo turistico di località bellissime. L’orsa che mi ha aggredito aveva fatto la tana fuori dal parco. In un luogo dove non avrebbe dovuto essere e soprattutto dove non c’era alcun avviso di pericolo imminente».

L’episodio
Il 21 dicembre 2022, il 33enne si trovava si trovava a passeggio per un sentiero indicato nel bosco del Parco Nazionale di Abruzzo insieme al suo cagnolino quando ha avvistato a 50 metri un’orsa che si è messa a correre aggredendolo. L’animale lo ha aggredito al ventre ed è poi ruzzolato giù dal pendio insieme al cagnolino e alla stessa orsa, finita molto più sotto. Rabbia si è appigliato al ramo di un albero caduto e, nonostante fosse ferito, si è rimesso in piedi, mentre il cagnolino ringhiava verso l’orso che non ha provato a risalire.
Antonio alla fine l’ha scampata, riuscendo a fuggire in auto senza il cagnolino che poi è stato ritrovato sano e salvo due giorni dopo. L’uomo ha anche fatto causa di risarcimento danni al parco per avere omesso di segnalare la pericolosità di quel sentiero con un cartello.