Conte corrente

Redazione
02/11/2021

Dopo il brusco divorzio con l'Inter, il tecnico ha firmato col Tottenham. Che lo riempie di soldi. Contratto fino al 2023 a 18 milioni di euro. Avrà il compito di ridare fiducia a un ambiente dove ai grandi investimenti hanno corrisposto scarsi successi.

Conte corrente

Di Antonio Conte al Tottenham si era parlato già la scorsa estate. Allora il tecnico leccese, fresco di scudetto, ma anche di divorzio dall’Inter, era stato dato piuttosto vicino alla panchina dei londinesi. A confermarlo oggi è lui stesso: «Allora l’affare non si concretizzò perché ero troppo legato emotivamente ai nerazzurri, ma l’entusiasmo del presidente, le strutture e la voglia di rimettersi in gioco in Premier, alla fine hanno prevalso». A distanza di mesi, così quella la suggestione è diventata realtà. Il trainer ha firmato un contratto fino al 2023 con opzione per un eventuale rinnovo. In totale guadagnerà al lordo 15 milioni di sterline, circa 18 milioni di euro.

Antonio Conte, un ritorno a Londra

Per Conte si tratta della seconda avventura in Premier League, dopo quella al Chelsea nel biennio 2016-18. In quel caso raccolse i cocci lasciati da José Mourinho, esonerato a dicembre 2015 con la squadra in alta marea; al suo posto, prima dell’arrivo dell’italiano, Guus Hiddink non riuscì a salvare i Blues dal decimo posto. Conte prese quel gruppo e lo portò a rivincere Premier League e Fa Cup in due anni, prima di essere esonerato da Roman Abramovich e sostituito per un anno da Maurizio Sarri.

Perché Conte è fatto così, da sempre. Non un allenatore a cui affidare progetti a lungo termine, ma uno su cui puntare per periodi brevi, di massimo tre anni. Perché poi, o è lui a stancarsi, o è la dirigenza a mollare. Per il Tottenham reduce dall’esperienza Nuno Espirito Santo e dal 3-0 interno incassato dal Manchester United, in ogni caso, resta un toccasana, principalmente per due motivi. Il primo: ha un carattere talmente dominante da riuscire a tirar fuori il meglio da chiunque. Tipo l’Italia del 2016, una delle squadre più modeste nella storia recente degli Azzurri e portata a un centimetro dalla semifinale europea. O la sua prima Juventus, reduce da due settimi posti di fila e trascinata alla vittoria dello scudetto (il primo su nove consecutivi) da sfavorita contro il Milan di Allegri.

Antonio Conte, i numeri di mister Scudetto

Il secondo: è un vincente, per davvero. In Europa è ancora a secco, certo, e oltre i quarti di Champions League non è mai arrivato. Ma negli ultimi sette campionati è arrivato primo per cinque volte, non sempre da favorito, e un motivo ci sarà. Anche prima di affermarsi a questi livelli, Conte ha portato in Serie A – e poi lasciato – Bari e Siena. Per una squadra a secco di un campionato dal 1962 e di un trofeo dal 2008, l’allenatore nato a Lecce sarebbe il migliore in assoluto per provare ad aggiornare la bacheca dopo 13 anni.

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Tottenham, che ambiente troverà Antonio Conte

Quella del Tottenham, negli ultimi anni, è stata una panchina maledetta per chiunque. Nonostante i grandi investimenti fatti dalla società e la guida affidata a tecnici di valore come Pochettino e Mourinho, infatti, nessuno è riuscito a vincere nemmeno una Coppa di Lega nell’ultimo decennio e passa. In questo contesto, la sfida potrebbe arricchirsi di stimoli ulteriori. Quando accettò l’Inter, ad esempio, la squadra veniva dalle buone stagioni con Spalletti e aveva iniziato a respirare grande calcio con due qualificazioni di fila alla Champions League. Complici anche le importanti disponibilità economiche della famiglia Zhang (almeno per tutto il 2019) e la Juventus in fase di ricostruzione, Conte si è ritrovato con in mano un gruppo già abbastanza pronto per competere ad alti livelli. Infatti al primo anno sono arrivati secondo posto e finale di Europa League, il secondo è stato impreziosito dal diciannovesimo scudetto.

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Agli Spurs, invece, si troverà a rimettere insieme i pezzi di gruppo in difficoltà. Un po’ la situazione già vissuta nel primo anno a Torino, con la differenza, non banale, che allora arrivò in estate, adesso a stagione in corso. La formazione londinese, infatti, attualmente è distante dieci punti dalla vetta dopo altrettante giornate.

Conte a Londra ritrova Paratici

Con il trasferimento alla corte di Daniel Levy, Conte ritroverà Fabio Paratici, nelle vesti di chief football officer. L’ex dirigente della Juventus, in bianconero dal 2010 alla scorsa estate, infatti, alle sirene inglesi aveva già ceduto qualche mese fa, dopo aver messo fine ai suoi rapporti con Agnelli. Fu lui, insieme a Beppe Marotta ora all’Inter, a volere fortemente Antonio Conte a Torino, individuato come il profilo perfetto per riportare al trionfo un ambiente sconfortato da anni di delusioni. La scelta, parlano i fatti, si rivelò azzeccatissima.