L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta per accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali.
L’Antitrust avvia un’istruttoria sulla negoziazione Meta-Siae
Pare che il colosso americano abbia interrotto in modo unilaterale il contratto con la Società degli Autori e degli Editori rimuovendo i contenuti musicali tutelati da questa. Una possibile violazione dunque in materia di trasparenza ed equità su cui l’Agcom sta indagando. Un abuso di posizione dominante di cui Meta si sarebbe avvalsa per chiedere a Siae di accettare un’offerta economica inadeguata non fornendo elementi alla controparte per valutarla.
Questa scelta, ha spiegato l’Antitrust, ha avuto «ripercussioni anche sugli autori rappresentati da altre società» ma anche «la remunerazione dei diritti connessi dei produttori di opere musicali e di tutte le altre posizioni giuridiche tutelate nell’ambito della legge sul diritto d’autore». Un grave danno quello causato da Meta soprattutto agli utenti, vittime della controversia, e ai cantautori iscritti alla Siae, che non possono così raggiungere un’ampia fetta di pubblico che frequenta abitualmente Facebook e Instagram. L’obiettivo finale dell’istruttoria avviata è quello di garantire «la riattivazione di un processo di negoziazione tra Meta e Siae nel rispetto dei principi di buona fede, trasparenza ed equità».

L’intervento di Agcom
Sul caso sta indagando anche Agcom, che contesta a entrambe le parti una totale assenza di comunicazione. Il presidente Giancarlo Lasorella ha esposto i fatti lunedì davanti alle commissioni riunite Cultura e Trasporti della Camera dichiarando che l’Autorità Garante si riserva di azionare gli eventuali strumenti di diffida e di mancato rispetto dell’ordine di diffida. Nei giorni scorsi intanto, la Siae aveva commentato la vicenda attraverso il suo presidente Salvatore Nastasi dicendo che Meta si è comportata come un «dittatore nordcoreano», riferendosi all’atteggiamento del colosso americano nel momento del rinnovo del contratto.