Deception Island, in Antartide la Pompei che fa scappare gli scienziati

Fabrizio Grasso
14/03/2022

Pescatori e scienziati hanno usato l'isola dell'Antartide come avamposto per la caccia alle balene o base per le ricerche, ma le continue eruzioni li hanno costretti alla fuga. Le strutture abbandonate oggi sono avvolte dal degrado e fonte d'inquinamento.

Deception Island, in Antartide la Pompei che fa scappare gli scienziati

A un primo sguardo potrebbe sembrare una normale isola dell’Antartide, luogo di ritrovo dei pinguini e base per le ricerche scientifiche. Deception Island, una delle Shetland meridionali, cela però sotto di sé un vulcano attivo e ancora pericoloso. Non è un caso se Nathaniel Palmer che per primo la visitò nel 1820 la chiamò, per l’appunto, “Isola dell’inganno”. Come spiega la Bbc, infatti, in quell’angolo del pianeta nulla è come sembra. Port Foster, un porto a staffa di cavallo, ad esempio, dove hanno attraccato navi da tutto il mondo, è in realtà una caldera. La sabbia, invece, mista a ceneri e magma solidificato, nasconde sotto di sé acqua calda e termale che potrebbe bollire in pentola.

Un viaggio a Deception Island, in Antartide. Negli anni l'isola ha ospitato balenieri e scienziati, i cui strumenti arrugginiscono nel tempo
Le rovine di una struttura su Deception Island, in Antartide (Twitter)

Nonostante la tetra fama, l’isola dell’Antartide ha ospitato negli ultimi due secoli cacciatori di balene e varie spedizioni scientifiche. La furia del vulcano e le continue eruzioni hanno però fatto scappare chiunque abbia provato a mettervi piede. Gli scienziati sono stati spesso costretti ad abbandonare la strumentazione, che oggi è vittima di ruggine o sommersa da strati cenere e fango.

Deception Island, isola in Antartide fra caccia alle balene e spedizioni scientifiche

La storia conosciuta di Deception Island ha inizio nel 1819, quando l’inglese William Smith vi arrivò assieme al suo equipaggio senza però scendere a terra. Il primo a mettervi piede fu Nathaniel Palmer che la esplorò e ne scoprì i segreti, dandole l’emblematico nome di Isola dell’inganno. Passarono quasi 100 anni prima che un gruppo di balenieri norvegesi vi costruisse la prima stazione commerciale, dando vita alla Whalers Bay. Era il 1912 e la missione, che coinvolse oltre 500 persone, rimase attiva fino al 1931, quando la caccia intensiva portò i cetacei sull’orlo dell’estinzione.

Un viaggio a Deception Island, in Antartide. Negli anni l'isola ha ospitato balenieri e scienziati, i cui strumenti arrugginiscono nel tempo
Una cartina che mostra la forma dell’isola con al centro il cratere vulcanico (Twitter)

Il ventesimo secolo ha visto l’arrivo di ricercatori e scienziati da tutto il mondo, decisi a scoprire e raccontare i ghiacci del Polo Sud. Una violentissima eruzione, tuttavia, seppellì nel 1967, sotto metri di cenere e magma, la base della ricerca cilena intitolata all’ex presidente Aguirre Cerda, appena a nord di Whalers Bay. «Si dice che custodisca ancora una cantina di vini pregiati», ha detto alla Bbc Nigel Milnius, storico polare e guida di Antarctica21, società che organizza tour sull’isola. «Alcuni ritengono sia più ricca di tutto l’Antartide». Due anni dopo, una nuova eruzione costrinse alla fuga un team di ricerca britannico, la cui base ora giace nelle profondità del mare. Le “rovine” comprendono anche un cimitero di balenieri con 35 tombe e persino un hangar per aerei di matrice australiana. Nel 1928 infatti partì da Deception Island il primo volo a motore in Antartide grazie ai finanziamenti del magnate americano William Randolph Hearst.

Le iniziative per tutelare le colonie di pinguini nell’isola in Antartide

Questi resti però sono da anni al centro di un dibattito internazionale. Già nel 1991 infatti il Protocollo di Madrid sul Trattato Antartico aveva chiesto un impegno collettivo per rimuovere le strutture decadenti. Le operazioni di bonifica hanno rimosso solo residui di carburante, batterie e altre scorie senza però eliminare gli edifici che ancora arrugginiscono nel ghiaccio. La loro presenza allarma i biologi di tutto il mondo in quanto potrebbe condizionare le quasi 100 mila coppie riproduttive di pinguino sottogola che da anni popolano le coste. «Le Shetland meridionali sono il cuore della loro vita», ha detto alla Bbc la naturalista Wendy Hare. «Le acque qui intorno sono ricche di krill, il loro alimento preferito, proprio nel loro maggiore periodo riproduttivo».

Un viaggio a Deception Island, in Antartide. Negli anni l'isola ha ospitato balenieri e scienziati, i cui strumenti arrugginiscono nel tempo
Le colonie di pinguino sottogola sulla coste di Deception Island (Twitter)