Anonymous ha attaccato la tv di Stato dell’Iran e violato oltre mille telecamere
Gli hacker hanno violato il canale televisivo, mandato in down. Le proteste intanto proseguono, con hijab bruciati e scontri violenti con la polizia.
«Iranian State Television down». L’annuncio arriva così, con quattro semplici parole scritte su Twitter. E a pubblicare il tweet è il profilo ufficiale di Anonymous, il gruppo di hacker più famoso del pianeta, che ha deciso di inserirsi a gamba tesa nella battaglia delle donne iraniane contro le autorità. Il canale ha smesso di trasmettere e pochi minuti dopo Anonymous ha attaccato più di mille telecamere in tutto il Paese, violandole. Da giorni in tutto il Paese infuria la protesta dopo la morte della giovane Mahsa Amini. Nelle ore precedenti all’attacco informatico, la tv di Stato iraniana ha annunciato che sono 17 i morti dall’inizio delle manifestazioni, nello scorso weekend. Tra questi anche poliziotti e non soltanto manifestanti.
Anonymous viola la tv di stato e oltre mille telecamere
Su Twitter è subito diventato virale il primo tweet di Anonymous, in cui ha annunciato di aver hackerato il segnale della tv di Stato iraniana, facendolo collassare. Ma gli hacker non si sono fermati e hanno deciso di violare oltre mille telecamere in tutto l’Iran. Si tratta di una risposta forte a quanto sta accadendo nel Paese, con le proteste che ormai durano da sei giorni e la chiusura di molte app come Whatsapp e i social network da parte del governo.
Iranian State Television Down. #OpIran #MahsaAmini
— Anonymous (@YourAnonOne) September 22, 2022
L’accusa del padre di Mahsa: «Stanno mentendo»
Intanto dalla famiglia di Mahsa Amini arrivano accuse dirette ai medici e alle autorità. Il padre della giovane, Amjad, ha dichiarato alla BBC Persia: «Stanno mentendo. Stanno dicendo bugie. Tutto è una bugia. Non gli importa quanto abbia implorato, non mi hanno permesso di vedere mia figlia. Non ho idea di cosa le abbiano fatto». Durante l’intervista l’uomo ha riferito che il corpo della figlia, visto nel giorno del funerale, era ricoperto di lividi e avvolto completamente dal viso ai piedi. La versione ufficiale è stata di un attacco cardiaco. La famiglia ha sempre detto che Mahsa non ha mai avuto problemi cardiaci. Da sabato in tutto il Paese proseguono manifestazioni violente, con hijab bruciati, cori e scontri con la polizia.